Arriverà a breve la data del referendum sulla riforma costituzionale. Un nodo sul quale le forze politiche non hanno mancato di scontrarsi. "La settimana prossima - come previsto dalla Legge - il Consiglio dei Ministri fisserà la data del referendum", scrive nella sua enews il premier Matteo Renzi. "Sono molto contento del fatto che il clima sia cambiato, finalmente, anche dopo alcuni confronti civili di questi giorni.
Il dibattito non è sulla legge elettorale, non è sulla durata della legislatura, non è sui poteri del premier. È più banalmente una possibilità concreta di rendere il nostro Paese più semplice", sottolinea Renzi.
Intanto dalla Cgil arriva una precisazione sulla posizione sul referendum. "Sul referendum - ha detto la leader della Cgil Susanna Camusso - abbiamo avviato una discussione e redatto un documento con le nostre conclusioni con la nostra valutazione politica che è un'indicazione. Su un tema come quello della Costituzione abbiamo detto che ciascuno è libero di decidere come votare. Vorremmo una discussione di merito non un continuo reiterare l'idea che intorno al referendum dipendono i destini di qualunque cosa".
Boschi, valutazione su Italicum non lo influenzi - "Non abbiamo stravolto la Costituzione perché la prima parte resta intatta": lo ha detto il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, durante un dibattito sul referendum costituzionale con l'ex presidente della Corte Costituzionale, Valerio Onida, alla Fondazione Corriere della Sera. Il ministro ha nuovamente escluso che la riforma metta a rischio la democrazia in Italia ("Questo rischio non c'è, e lo dicono anche quelli che voteranno no") e ha invitato a usare il referendum per giudicare il contenuto delle nuove norme costituzionali. La Boschi ha detto che "il voto sulla riforma non può dipendere unicamente dalla legge elettorale, che è una legge ordinaria e può essere modificata dal Parlamento". E ha aggiunto che "non siamo chiamati a votare fra questa riforma e una riforma diversa ideale".
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