Alta tensione nella maggioranza sullo ius soli. Dopo la presa di posizione di ieri di Mdp e l'appello di Matteo Orfini, che ha ribadito l'ipotesi della fiducia sul testo, oggi è Ap ad alzare gli scudi. Matteo Orfini invita tutti a dare una mano, e suggerisce ai ministri che chiedono di accelerare (come Graziano Delrio) di lavorare di più per sciogliere il nodo fiducia, visto che "l'unico modo per approvare lo Ius soli al Senato è mettere la fiducia" perché se si porta in aula senza fiducia significa "ammazzare lo ius soli". ma arriva la replica centrista. "Orfini - dice il presidente dei deputati di Ap Maurizio Lupi - chiede ai ministri del Pd di lavorare perché si giunga alla richiesta di fiducia sullo ius soli. Questo balletto per cui su ogni problema si fa un passo avanti e due indietro sempre e solo per polemiche tutte interne al Pd è diventato stucchevole. Orfini si metta il cuore in pace, la richiesta di fiducia spetta al presidente del Consiglio, e il Consiglio dei ministri è un organo collegiale nel quale i ministri di Ap non daranno mai l'assenso alla fiducia".
Dalle Grecia, dopo un incontro bilaterale con il presiente Alexis Tsipras, Gentiloni ribadisce che sul provvedimento "resta l'impegno del governo".
Intanto arriva un nuovo appello della presidente della Camera Laura Boldrini sullo Ius soli: "Il provvedimento sullo ius soli - sottolinea la presidente della Camera - è nell'altro ramo del Parlamento ed aspettiamo di capire gli sviluppi. Ma penso sia molto atteso da molti giovani che sono nati in Italia che sono a tutti gli effetti italiani" e " credo sia conveniente per tutti farne dei buoni cittadini".
Lo ius soli, ha detto Boldrini, "penso sia un provvedimento molto atteso da molti giovani che sono nati in Italia. Sono giovani che vanno a scuola con i nostri figli e dei paesi dei loro genitori non conoscono neanche la lingua, giovani che sono a tutti gli effetti italiani. Credo sia conveniente per tutti farne dei buoni cittadini".
Resta alta anche la tensione nel Pd dopo che il provvedimento non è stato inserito nel calendario d'Aula al Senato. Mentre Mdp, con Pier Luigi Bersani, ribadisce la propria posizione: senza il voto sulla cittadinanza valuterà caso per caso anche su altri provvedimenti a partire dalla legge di bilancio.
I PROVVEDIMENTI CALDI ALLE CAMERE
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