Il tema delle fake news continua a tenere banco nello scontro tra le forze politiche. Dopo la sfida lanciata da Matteo Renzi domenica alla Leopolda a M5s e Lega, è il turno della reazione di Salvini e il blog di Grillo, che usando quasi le stesse parole, respingono al mittente ogni critica. E anzi rinfocolano la polemica attaccando i dem di condizionare, loro sì, l'informazione della carta stampata e delle reti tv. A bordo del treno di "Destinazione Italia", che attraversa la Toscana, Renzi twitta la replica alle accuse del leader 'lumbard'. "Salvini dice che voglio censurare Facebook. Io non voglio censurare niente. Voglio solo evitare - sottolinea l'ex premier - che chi fa i soldi sul web diffonda paura della scienza e odio verso gli avversari. Chiedo buon senso, persino a Salvini, non censure. #fakenews". Poco dopo, sempre sullo stesso tema, interviene il blog di Beppe Grillo, con toni decisamente bruschi.
Quello del M5s, si sostiene nel post, è "un network enorme che ha più di dieci milioni di like e raggiunge ogni giorno milioni di italiani nella massima trasparenza ed è composto da persone fisiche facilmente rintracciabili e pubbliche. I giornali e i telegiornali, su input del Pd - attacca il movimento pentastellato - parlano da giorni di due pagine Facebook, che non sono assolutamente riconducibili alla comunicazione ufficiale del MoVimento 5 Stelle e gestite da uno talmente grillino che ha gestito anche dei siti della Lega per soldi".
Quindi la reazione virulenta di Matteo Salvini che arriva a definire Renzi "da ricovero". "Siamo alla follia: che il segretario del partito al governo in Italia si preoccupi di curiosare su Fb o Twitter è da ricovero. Le vere bufale le abbiamo al governo. Noi - incalza il segretario leghista - non abbiamo guadagno una lira mentre loro già occupano giornali, radio e tv. Le bufale in Italia vengono propagandate col megafono del governo da tutti i tg e poi vogliono imbavagliare la rete? Ma siamo seri! Il segretario del Pd - conclude - dovrebbe preoccuparsi di pensioni, lavoro sicurezza e giustizia".
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