Torna l'asse Salvini-Di Maio. I leader di M5s e Lega si sentono al telefono e raggiungono un'itesa sull'operatività delle Camere e la presidenza della commissione speciale. Intanto dal Movimento cinque stelle arriva un nuovo attacco a Berlusconi che Alessandro Di Battista definisce "male assoluto". Mentre Di Maio lo invita, di fatto, a un passo di lato per far nascere un governo di "nuove generazioni". Salvini, dal canto suo, fa sapere che non accetterà incarichi al buio visto che ora non ha una maggioranza in Parlamento.
LA NOTA DI DI MAIO E SALVINI - Luigi Di Maio e Matteo Salvini, si apprende in nota congiunta di Lega e M5S, si sono sentiti oggi al telefono e con spirito di collaborazione per rendere operativo il Parlamento al più presto, hanno concordato di votare domani alla presidenza della commissione speciale della Camera il deputato della Lega Nicola Molteni. Dura la replica dei Dem. "Salvini e Di Maio - dice il segretario Maurizio Martina - comunicano su carta intestata comune Lega e 5 Stelle l'accordo spartitorio dell'ennesima poltrona: quella della presidenza della Commissione speciale alla Camera, dopo aver già fatto la stessa cosa al Senato. Tutto questo mentre il Paese rimane appeso ai loro litigi sulle prospettive di governo".
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LA POSIZIONE DEL CAPO POLITICO M5S - "Io - dice Luigi Di Maio a 'Porta a Porta' - non chiedo un parricidio o un tradimento ma dico, e lo dico a Berlusconi, "dopo 24 anni è momento di far partire un governo delle nuove generazioni, un governo del cambiamento". "Io comprendo che la Lega sia all'interno di una coalizione ma possiamo dirci che questa coalizione è nata solo per il Rosatellum. E' una Lega molto diversa". "Ho deciso di avviare un comitato scientifico - ha fatto sapere inoltre il leader M5s - sull'analisi dei programmi elettorali, lo nominerò domani mattina" e sarà presieduto "dal professore Giacinto Della Cananea". "Io voglio scegliere quel contratto di governo che permette più vantaggi per gli italiani", sottolinea Di Maio rispondendo a chi gli chiede chi tra Pd e Lega preferirebbe come interlocutore. "Ho proposto un contratto al Pd non per ricostruire il vecchio apparato di potere, quello che ci siamo detto in questi anni resta ma so che c'è un processo interno e io guardo a questo. Ma le risposte che ho ricevuto in questi giorni - e mi sento rispondere anche con dell'ironia - non credo siano giuste, oltre che responsabili, è un modo di rispondere, rispetto a questo momento, che è ingiusto e allora io non ci sto". "Ci sono dei passi in avanti che voglio esporre al Presidente della Repubblica", ha detto in vista delle consultazioni. "Domani illustrerò anche i tempi rispetto alle scadenze delle altre forze politiche", aggiunge.
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SALVINI, NO INCARICO 'AL BUIO' - "Non penso che il Presidente della Repubblica conferirà incarichi a caso a qualcuno che non ha una maggioranza ed oggi noi non l'abbiamo". Così il leader della Lega, Matteo Salvini, a Bari, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulla possibilità che Mattarella possa conferirgli un incarico senza una maggioranza. "Pur rispettando l'autonomia del Presidente lo escludo. Ho perfettamente consapevolezza del fatto che non ho la maggioranza alla Camera ed al Senato. Fra 10 o 15 giorni magari sarà diverso, oggi però non chiederei un incarico per non concludere nulla".