Giornali e telegiornali italiani
raccontano sempre meno le questioni migratorie. Ma, quando ciò
viene fatto, la politica prende molto spazio. Tant'è che per il
XII Rapporto Carta di Roma, intitolato 'Notizie di contrasto',
la parola simbolo del 2024 è "Albania". Un riferimento agli
accordi con Tirana per il trasferimento di migranti dall'altro
lato del Mediterraneo. Lo studio è stato presentato stamattina
dal ricercatore dell'Osservatorio di Pavia, Giuseppe Milazzo,
alla sede della Stampa Estera, a palazzo Grazioli, in occasione
della Giornata internazionale delle persone migranti.
La chiave di lettura, fornita dal presidente uscente
dell'Associazione Carta di Roma, Valerio Cataldi, è quella di un
anno in cui "le persone spariscono (di nuovo)", mentre la
politica è "(ancora) in primo piano". Le prime pagine dei
quotidiani vedono una riduzione del 42% della copertura della
questione migratoria. In generale, la stampa italiana ha
prodotto 4511 titoli sulle migrazioni (-34% rispetto al 2023),
con Avvenire ancora alla guida (254 articoli in prima pagina e
870 titoli totali, una media di 2,9 al giorno - in calo del
17%). Per i tg di prima serata la contrazione nel numero di
notizie è del 41%.
Dal 2013 al 2024 rimane debole la correlazione tra il numero
di arrivi via mare e la produzione di titoli, suggerendo che i
media trattano il tema in base a logiche che trascendono
l'effettiva pressione migratoria. L'attenzione mediatica appare
discontinua, con picchi rilevati a giugno (due grandi sbarchi e
la morte del bracciante indiano Satnam Singh) e tra settembre e
ottobre (decreto flussi e attuazione dell'accordo con
l'Albania).
La cornice del racconto 2024 del fenomeno migratorio è
'normativa', con il dibattito che si concentra sulla legittimità
del decreto. Nei primi 10 mesi dell'anno, il termine
stigmatizzante 'clandestino' è stato usato 37 volte, pari all'1%
del totale di quelli tra il 2013 e il 2024 (1772). L'uso di
espressioni denigratorie come 'extracomunitario' 'vu cumprà',
'zingaro' e 'nomade' è diminuito dal 5% nel 2014 all'1% tra 2022
e 2024. Un progresso nelle pratiche giornalistiche. Allo stesso
tempo, però, i media continuano a rappresentare le migrazioni
come una 'crisi permanente' e a parlarne con linguaggio
allarmistico.
Nei tg, a livello tematico, la prima voce è quella dei
'flussi migratori', anche se il peso percentuale del tema è
inferiore all'anno precedente (dal 74% al 44,3%). E si parla
sempre meno di 'accoglienza' (2,9%). Crescono invece le
categorie 'Economia e lavoro' (11,1%) e 'Società e cultura'
(18,3%) crescono.
Ci sono dichiarazioni di almeno un esponente
politico-istituzionale nel 26% delle notizie in tv sulle
migrazioni, con percentuali che variano molto tra le testate (il
Tg2 registra il maggior protagonismo politico - 38% -, il Tg La7
si ferma al 14%). Quanto alla voce diretta dei protagonisti
delle migrazioni, sono presenti solo nel 7% dei servizi dei tg.
In generale, in quasi la metà delle notizie (48% prevale il
volto negativo dell'accoglienza, mentre quello virtuoso emerge
dal 32%.
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