Le nuove elezioni politiche a luglio sarebbero una doppia novità. Per la prima volta, infatti, gli italiani sarebbero chiamati alle urne in estate inoltrata (in passato si è votato al massimo il 27 giugno). E sarebbe anche la prima volta di due elezioni politiche nello stesso anno. Per non parlare del record della legislatura più corta, che sarebbe frantumato: nel 1994 e nel 1996 le Camere furono sciolte dopo appena due anni, questa volta si tratterebbe di una manciata di mesi. Il Parlamento deve essere sciolto dal presidente della Repubblica tra i 45 ed i 70 giorni prima della data fissata per le elezioni Politiche. Per avere il minimo di 45 giorni previsto, così da consentire il voto l'8 luglio, dunque, le Camere andrebbero sciolte al massimo il 24 maggio.
Tuttavia, il Ministero dell'Interno ha in più occasioni fatto rilevare che affinché la macchina elettorale proceda spedita e senza intoppi, tra lo scioglimento ed il voto di giorni ne servono almeno sessanta: il che vorrebbe dire sciogliere le Camere mercoledì prossimo, 9 maggio. A rallentare il complesso ingranaggio del procedimento elettorale sono soprattutto gli adempimenti relativi al voto degli italiani all'estero, che si esercita per corrispondenza. Se si tornasse a votare l'8 luglio, la prima seduta delle nuove Camere nella diciannovesima legislatura si terrebbe lunedì 23 luglio. Se le Camere venissero invece sciolte entro la metà di settembre, la finestra per tornare al voto sarebbe tra la fine di ottobre e la fine di novembre: in questo lasso temporale dovrebbero tenersi elezioni regionali in Trentino ed in Basilicata. Se così fosse, l'Italia voterebbe per la prima volta per le Politiche in autunno: fino ad ora le elezioni si sono sempre tenute tra marzo e giugno tranne che nel 2013, quando si voto' il 24 e 25 febbraio.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA