Centri europei di assistenza per i migranti nei Paesi di origine e di transito, per limitare il traffico di esseri umani. E' una delle proposte che il governo italiano presenterà al vertice Ue a fine giugno: "Vogliamo favorire il cambiamento - dice il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, intervistato dal Corriere della Sera -. In primo luogo per garantire il più rigoroso rispetto dei diritti dei migranti, a partire dai diritti fondamentali".
Scopo dell'iniziativa, per esempio sarà "informare meglio chi parte per ragioni economiche su cosa lo aspetta durante il viaggio". "Diversa questione prosegue - è quella dei rifugiati che hanno diritto all'asilo, ma che vanno ripartiti in modo più equo in tutta Europa".
La proposta italiana, spiega Moavero, prevede "di agire quanto più possibile nei Paesi d'origine e di transito, nel rispetto dei diritti umani e per contrastare questo orribile traffico di persone. Significa, per i richiedenti asilo, poter fare tutte le verifiche prima che si mettano in viaggio".
Hotspot in Eritrea o nelle aree controllate da Boko Haram? "Non mi piace il termine hotspot, li chiamerei centri di assistenza, informazione e protezione", osserva. "Devono essere centri europei, con la bandiera blu a 12 stelle e personale di tutti gli Stati Ue". "Nei casi chiari di diritto di asilo, la verifica va organizzata il più vicino possibile ai luoghi di origine"; "dopo, le persone vanno fatte viaggiare in condizioni degne". I centri devono essere europei "per garantire una corresponsabilità di tutti. Se ogni europeo sa che ci sono anche propri connazionali, la fiducia nelle verifiche e nelle scelte sarà maggiore". Ma non basta: "L'Ue deve investire per migliorare le condizioni di vita e lavoro nei Paesi da cui partono i migranti economici", "ecco un tema prioritario per il prossimo bilancio dell'Unione, per un suo salto di qualità".
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