L'Italia riapra i suoi porti a chi fugge da guerre e persecuzioni e che non ha nulla ed i leader europei procedano alla riforma del trattato di Dublino e del diritto d'asilo nell'Ue. E' l'appello dell'Oxfam: "I leader europei che si riuniranno per il Vertice Ue - scrive in una nota - dovrebbero porsi la priorità di una riforma dell'asilo europeo in grado di garantire la condivisione di responsabilità tra gli Stati membri e la tutela dei diritti di chi fugge da guerre e persecuzioni. Tuttavia il rischio, come emerso dal mini-vertice Ue di domenica, "è che ancora una volta gli Stati Europei raggiungano l'unità solo su una politica di respingimenti e esternalizzazione nel controllo delle frontiere, a partire dalla collaborazione con la Libia. In questo contesto Oxfam chiede quindi all'Ue una prospettiva europea condivisa e solidale".
E' poi "fondamentale che l'Italia sciolga qualsiasi ambiguità sulla proposta di riforma del Trattato di Dublino verso una ridistribuzione automatica e obbligatoria dei richiedenti asilo tra i Paesi membri, senza aver paura di scontentare i paesi del cosiddetto blocco di Visegrad" spiega Paolo Pezzati, policy advisor di Oxfam Italia su crisi migratoria e emergenze umanitarie.
"Allo stesso tempo desta grande preoccupazione l'atteggiamento del Governo sulle operazioni di salvataggio in mare, che rischia di avere come unica conseguenza un braccio di ferro a livello europeo, che in estate potrebbe consumarsi sulla pelle di uomini, donne e bambini in cerca di salvezza. Per questo chiediamo che l'Italia riapra i propri porti alle navi, anche a quelle delle Ong".
Oxfam sostiene la campagna 'Welcoming Europe-Per un'Europa che accoglie', con l'obiettivo di raccogliere 1 milione di firme in un anno in almeno 7 paesi membri da consegnare alla Commissione Ue per chiedere un atto di riforma in materia di immigrazione".
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