"Si tratta di una situazione che, in considerazione del fatto che le pronunce giurisdizionali interverranno presumibilmente tra la fine di questo mese ed il mese di agosto, rischia concretamente di mettere a repentaglio l'ordinato avvio dell'anno scolastico 2018-2019. Ecco perché ho chiesto agli uffici ministeriali di individuare con urgenza una soluzione che, fermo restando la necessità di dare corretta esecuzione ai provvedimenti giurisdizionali, fosse in grado di assicurare l'ordinato avvio dell'anno scolastico, nell'interesse sempre prevalente delle alunne e degli alunni". Lo ha affermato il ministro della Pubblica Istruzione Marco Bussetti nel corso di un question time alla Camera sul caso dei diplomati magistrali. "Posso annunciare con soddisfazione - ha aggiunto rispondendo a una interrogazione avente come primo firmatario Nicola Fratoianni (Leu) - di aver ottenuto l'inserimento nel dl Dignità di una disposizione che attraverso l'estensione di una previsione legislativa già vigente nell'ordinamento - articolo 14 comma 1 del decreto legge 669 del '96 - concede all'amministrazione un termine di 120 giorni per dare esecuzione alle sentenze. Tale intervento normativo consentirà all'amministrazione di usufruire dei tempi necessari per porre in essere tutti gli adempimenti amministrativi conseguenti all'esecuzione delle sentenze senza che ciò possa mettere in pericolo l'ordinato avvio del prossimo anno scolastico". Il titolare di Viale Trastevere ha poi espresso l'auspicio "che il Parlamento voglia approvare in sede di conversione del decreto legge delle disposizioni volte a individuare modalità di esecuzione delle sentenze relative ai diplomati magistrali, per salvaguardare la continuità didattica per tutto l'anno scolastico prossimo, nonché a dare compiuta definizione al quadro normativo, eventualmente disciplinando specifiche procedure di reclutamento nel rispetto della vigente legislazione di settore, senza trascurare coloro che sono in possesso dei titoli attualmente richiesti per l'accesso all'insegnamento nella scuola primaria".
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