Non c'è odio razziale dietro l'aggressione ai danni di Daisy Osakue, l'atleta della nazionale italiana di origini nigeriane colpita all'occhio da un uovo lanciato da un'auto in corsa. E' questa, al momento, la tesi della Procura di Torino, che sull'aggressione avvenuta domenica notte a Moncalieri ha aperto un fascicolo per lesioni a carico di ignoti. Il pm Patrizia Caputo, che coordina l'inchiesta, si è confrontata a lungo con la Procura generale e con i carabinieri del Comando provinciale di Torino e al momento non sono emersi elementi che facciano ipotizzare a un gesto razzista."L'hanno fatto apposta. Non volevano colpire me come Daisy, ma volevano colpire me come ragazza di colore", aveva detto l'azzurra all'uscita dell'ospedale Oftlamico dov'è stata medicata, salvo poi fare un mezzo passo indietro, ieri sera, al telefono con il Presidente del consiglio Giuseppe Conte. "Lei stessa mi ha detto che non ci sarebbe matrice razzista", ha spiegato il premier durante una conferenza stampa a Washington, a margine di un incontro con il presidente Donald Trump.
Le indagini per individuare gli aggressori proseguono. E la polemica politica non accenna a placarsi: da un lato c'è chi paventa in Italia un'emergenza razzismo, dall'altro chi la nega, parlando di "strumentalizzazione". In questo clima rovente, l'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, lancia un appello: "tocca a tutti noi educarci al rispetto reciproco. Gli altri non sono diversi, sono il nostro prossimo". Ai torinesi, che "vengono da una lunga tradizione di tolleranza e di solidarietà", il prelato chiede di reagire "isolando quanti compiono tali gesti e promuovendo un clima di rispetto" e invita i media a una corretta informazione. "Certi titoloni - sostiene - finiscono per amplificare il clima di insicurezza in cui sembra ci siamo immersi". Smorza i toni, invece, il vicepremier Luigi Di Maio, che ieri aveva tuonato contro la strumentalizzazione di certi episodi per "colpire il governo. Più si parla dei casi di aggressione a persone di colore, più si interroga la società su quanto siano imbecilli e criminali - dichiara - Spero che li mettano in galera il prima possibile".
Dagli accertamenti dei carabinieri, intanto, emerge che nelle ultime settimane a Moncalieri i lanci di uova contro abitazioni e passanti sono stati almeno cinque, compreso il ferimento di Daisy. I militari dell'Arma cercano un Fiat Doblò, probabilmente lo stesso da cui sarebbero partite le uova che, nella notte tra il 14 e il 15 luglio sono finite contro il muro della casa di un pensionato e la sera del 25 luglio hanno colpito tre donne all'uscita da un ristorante. "Chi ha subito o ha assistito ad aggressioni di questo genere, lo segnali", è l'invito degli inquirenti. Il sospetto è che si tratti di una banda che ha scelto il Comune alle porte di Torino per i suoi raid. Daisy intanto si è presa un giorno di riposo prima di tornare ad allenarsi. Domani per la primatista italiana under23 di lancio col disco è previsto un controllo. Poi potrà partire per Berlino e per gli Europei di atletica. "Siamo tutte con lei", interviene la pallavolista di colore della Nazionale Paola Egonu, lanciando un messaggio di solidarietà. Daisy "evita di parlare di razzismo", ma preferisce parlare "solo di una brutta coincidenza. Viviamo in questo mondo composto anche da brutte persone, per fortuna è solo una piccola parte. Bisogna guardare il lato positivo e fare sì che queste cose non ci buttino giù".
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