La Cei guarda alla "sofferenza acuta di tanti giovani privi di lavoro o alle prese con occupazioni occasionali, prive di alcuna sicurezza. Il lavoro che manca - come il lavoro indegno - rimane una piaga che angoscia, spoglia il Paese del suo futuro, peggiora le condizioni delle famiglie e aumenta le disuguaglianze sociali". "Nel sentirsi prossimi a quanti vivono questa drammatica situazione che umilia la dignità stessa delle persone", i Vescovi "interpellano i responsabili della cosa pubblica, perché non si accontentino di mettere in fila promesse o dichiarazioni falsamente rassicuranti".
"Il reddito di cittadinanza? Quando uno fa delle cose buone non posso dire che è cattiva ma non ci si può fermare lì perché, se non si rimette in moto la macchina del lavoro" il Paese non riparte. "Certo - ha aggiunto - se quello muore di fame, gli servirà, certo se portano tutte le pensioni a 700 euro... però bisogna stare anche attenti a non incrementare troppo il debito pubblico perché noi magari lì per lì ne abbiamo un vantaggio poi chi lo paga questo debito, i nostri figli?".
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