La riforma del peculato, introdotta con un emendamento al ddl anticorruzione approvato alla Camera contro il parere del Governo, se diventasse legge avrebbe effetti favorevoli per gli imputati del maxi processo milanese sulla presunta 'rimborsopoli' al Pirellone, che tra i 57 ex consiglieri lombardi coinvolti vede imputati anche il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo, l'eurodeputato leghista Angelo Ciocca, l'europarlamentare di FI Stefano Maullu, Alessandro Colucci, segretario della Camera per il gruppo misto, oltre agli ex consiglieri Renzo Bossi e Nicole Minetti.
L'emendamento, come ha spiegato lo stesso promotore, l'ex M5s Catiello Vitiello, "prevede una forma aggravata di abuso d'ufficio laddove c'è una distrazione che non configura però peculato. Per quanto riguarda la prescrizione si applicano quindi le regole dell'abuso di ufficio". Le presunte 'spese allegre' degli ex consiglieri potrebbero ricadere nella nuova fattispecie di abuso d'ufficio con pene più lievi e tempi di prescrizione più rapidi rispetto al peculato.
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