Un mese dopo la piazza del sì, la Tav torna a riempire le strade di Torino. A manifestare, questa volta, il fronte del no, che promette di riunire sotto la Mole ambientalisti e centri sociali, la Fiom-Cgil e una delegazione di amministratori francesi che condivide alcune delle richieste del movimento transalpino dei gilet jaunes. E, dopo l'ordine del giorno con cui il Comune di Torino ha chiesto al governo di fermare l'opera, il Movimento 5 Stelle. Perché per dirla con le parole di Beppe Grillo, "la parola progresso non c'entra nulla con la Tav", per il garante dei pentastellati "un buco mai fatto in Val di Susa" con cui "ci guadagnerà soltanto chi la costruirà".
Nell'anniversario di Venaus, dove l'8 dicembre 2005 vennero rimosse le recinzioni del futuro cantiere bloccando l'inizio dei lavori, i No Tav sfileranno in corteo per le vie del capoluogo piemontese. L'appuntamento alle 14, in piazza Statuto, da dove poi si muoveranno fino alla centralissima piazza Castello, riempita lo scorso 10 novembre da oltre trentamila persone a favore del sì. "Ci vediamo in piazza, pare che sarà un bella giornata di sole, il tempo giusto per fare un bella passeggiata in compagnia di cinquantamila amici", dice Valentina Sganga, giovane capogruppo del Movimento 5 Stelle di Torino, che lancia così il 'guanto di sfida' alle ormai famose 'madamin' sì Tav.
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