Roberto Garofoli lascia il ruolo di capo di gabinetto del Ministero dell'Economia commentando, nel salutare i suoli collaboratori - a quanto si apprende -, anche i duri attacchi subiti nei mesi scorsi dal M5s e in particolare l'episodio dell'audio del portavoce della Presidenza del Consiglio, Rocco Casalino, contro i tecnici del Tesoro.
"E' un prezzo che dobbiamo pagare. Siamo professionisti al servizio del Paese, come avviene in tutte le grandi democrazie occidentali". Garofoli si è dimesso con una lettera consegnata ieri nelle mani del ministro Giovanni Tria: "Dopo lunghi anni alla guida del Gabinetto del Ministero e dopo averne assicurato continuità di funzionamento fino alla sostanziale approvazione della legge di bilancio - è uno dei passaggi - formalizzo la volontà, cui ti ho fatto cenno da qualche mese, di lasciare l'incarico per riassumere le mie funzioni di provenienza".
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