"Io non mollo. Se c'è qualche sindaco che non è d'accordo si dimetta. Orlando e De Magistris dimettetevi". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini in diretta Facebook che, rivolgendosi anche al sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha aggiunto: "Non applicate il decreto sicurezza? Fate i sindaci e fate il vostro lavoro". "Se c'è una legge approvata dal Parlamento, dal governo e firmata dal Presidente della Repubblica, si rispetta. E' troppo facile applaudire Mattarella quando fa il discorso in televisione a fine anno e due giorni dopo sbattersene", ha aggiunto. "E' la prova che Salvini non ha capito niente e che viviamo in mondi diversi. Io sto agendo da sindaco". Così il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, replica al vice premier Matteo Salvini che lo ha invitato a dimettersi se è in disaccordo con il decreto sicurezza.
"Sono inaccettabili le posizioni degli Amministratori locali che hanno pubblicamente dichiarato che non intendono applicare una legge dello Stato. Il nostro ordinamento giuridico non attribuisce ai Sindaci il potere di operare un sindacato di costituzionalità delle leggi: disapplicare una legge che non piace equivale a violarla, con tutte le conseguenti responsabilità". E'quanto sottolineano fonti di Palazzo Chigi. "Se l'Anci desidera un incontro per segnalare eventuali difficoltà applicative collegate alla legge sull'immigrazione e sulla sicurezza, ben venga la richiesta di un incontro con il Governo, al quale anche il Presidente del Consiglio è disposto a partecipare insieme al Ministro dell'Interno". E' quanto fanno sapere fonti di Palazzo Chigi
"Ministro Salvini, ci ascolti e riveda il decreto sicurezza, così non va!". È l'appello del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che sulla sua pagina Facebook ha spiegato come da settimane "noi sindaci avevamo richiesto, anche attraverso l'Anci, di ascoltare la nostra opinione su alcuni punti critici" ed è necessario "valutare impatto sociale ed economico" del provvedimento.
L'Anpi si schiera con i sindaci che "hanno deciso di sospendere l'attuazione di quelle parti della legge sicurezza e immigrazione inerenti l'attività dei Comuni". Così la presidente Carla Nespolo. "La coraggiosa decisione di Orlando e di altri Sindaci di non dare attuazione a tale articolo apre anche sul terreno istituzionale quel percorso di resistenza civile che da tempo Anpi aveva auspicato non contro questo Governo in quanto tale, ma contro i provvedimenti che negassero i fondamentali diritti costituzionali ribaditi dalla Dichiarazione universale dei diritti umani".
"Col Pd caos e clandestini, con la Lega ordine e rispetto. Certi sindaci rimpiangono i bei tempi andati sull'immigrazione, ma anche per loro è finita la pacchia!". Così in precedenza Salvini su twitter tornando a parlare del fronte che si è aperto con alcuni sindaci, in testa Leoluca Orlando, primo cittadino di Palermo, sull'applicazione delle norme del decreto sicurezza.
"Solo campagna elettorale da parte di sindaci che si devono sentire un po' di sinistra facendo un po' di rumore. Ma se vuoi sentirti di sinistra metti mano ai diritti sociali di questo Paese, quelli che la sinistra ha distrutto in questi anni. Pensate come stanno messi male". Lo ha detto il vice premier Luigi Di Maio sul blocco del Dl sicurezza da parte di alcuni sindaci.
"Ho disposto la sospensione del Decreto e ho dato incarico all'ufficio legale di adire il giudice. Io vado dal magistrato perché non posso andare alla Corte Costituzionale per violazione dei diritti umani e per violazione di articoli specifici della Costituzione. Occorre sollevare la questione incidentalmente in un giudizio". Lo ha dichiarato a Sky TG24 il sindaco di Palermo Leoluca Orlando commentando la sua decisione di sospendere alcune misure del Decreto Sicurezza a Palermo.