E' rientrata in aula, dopo che i
giudici avevano deciso la sua esclusione dal processo 'Ruby ter'
assieme a quella delle altre due giovani testi 'chiave' nel caso
Ruby, e ha protestato Imane Fadil quando i giudici, su richiesta
di uno dei legali, l'hanno invitata ad uscire.
A notare la sua presenza in aula è stata l'avvocato Nadia
Alecci, legale della senatrice Mariarosaria Rossi, anche lei
imputata, e si è rivolta ai giudici per chiedere di farla
allontanare, non essendo più la giovane parte civile e, anzi,
essendo lei una delle testimoni del dibattimento (un teste non
può assistere alle udienze prima della sua deposizione).
Quando il presidente del collegio Marco Tremolada ha detto a
Fadil che doveva uscire dall'aula, la ragazza ha provato a
protestare dicendo che era un suo diritto rimanere in aula, ma i
giudici le hanno fatto capire che non era così. Il processo
proseguirà il 4 febbraio, quando i pm risponderanno sull'istanza
della difesa di Silvio Berlusconi di trasferire il processo a
Siena e poi in un'udienza successiva i giudici decideranno.
Nel frattempo, è stata fissata per il 25 gennaio l'udienza
preliminare sul filone che vede imputati l'ex premier e Roberta
Bonasia sempre per corruzione in atti giudiziari e la giovane
anche per falsa testimonianza. In caso di rinvio a giudizio,
anche questo filone, trasmesso da Milano a Torino e poi
rientrato nel capoluogo lombardo, dovrà essere riunito al
processo principale.
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