L'Università di Harvard si conferma la migliore al mondo. E' seguita da vicino dall'Istituto di Tecnologia del Massachusetts ma dal 2015 gli Stati Uniti hanno perso il 10% delle loro performance, che arriva al 20% andando ancora più indietro nel tempo, in particolare nelle discipline riguardanti gli studi umanistici. E' quanto fotografa "2019 QS World University Rankings by Subject", la classifica annuale delle migliori università al mondo, prodotta dall'azienda QS Quacquarelli Symonds, che ha comparato le performance di 1200 università nel mondo in 48 materie. "Assistiamo ad una progressiva erosione della preminenza delle università americane - ha osservato il direttore della ricerca, Ben Sowter - sostituite, in alcune specializzazioni, da università dell'Australia, della Cina e del Regno Unito. A incidere sono anche i tagli ai finanziamenti e le restrizioni alla mobilità degli studenti".
Migliorano invece le performance delle università inglesi, che sono diventate ancor più competitive degli anni passati, erodendo posizioni a quelle americane nelle stesse aree di studio. In particolare, l'Università di Oxford è la prima al mondo per cinque settori: Lingua e letteratura inglese, Farmacia e Farmacologia, Archeologia, Antropologia e Geografia. Le università inglesi poi occupano posti di vertice in ben 34 materie delle 48 esaminate dallo studio. "Le performance degli atenei inglesi rimangono alte e competitive - osserva Ben Sowter, direttore della ricerca - Tuttavia non sappiamo quanto l'impatto dell'imminente Brexit potrà incidere su questo quadro. Molti dei risultati importanti conseguiti dagli atenei inglesi in questi anni sono legati a collaborazioni con atenei e studiosi europei e a programmi europei, anche dal punto di vista dei finanziamenti".
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