"Io sto cercando i soldi perché è
fatica, credimi! 15 anni fa qualcuno veniva lui di sua sponte da
me, a dirmi 'se entri in quel partito, che posso fare?', adesso
non si può più mettere le mani (...) mi inginocchio per chiedere
tre lire! Tremila, cinquemila, diecimila, quando avevo bisogno
centomila". Così il deputato di FI Diego Sozzani, per il quale i
magistrati milanesi hanno chiesto alla Camera l'autorizzazione
all'arresto per finanziamento illecito, parlava un mese e mezzo
fa con Nino Caianiello, presunto 'burattinaio' di un sistema di
tangenti e appalti truccati, "delle difficoltà", come riassumono
i pm, che stava "incontrando nel reperire i 'soldi' utili alla
campagna elettorale".
Nella stessa intercettazione ambientale il parlamentare e
Caianiello discutevano, spiegano i pm, "dell'intenzione di
adoperarsi per 'portare avanti' l'esponente Pietro Tatarella",
in carcere dal 7 maggio anche per associazione per delinquere.
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