E' stata firmata dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli l'ordinanza che stanzia 400 milioni ai Comuni per distribuire aiuti alimentari a chi ne ha bisogno. Il testo finale conferma che il contributo per ciascun comune non possa essere inferiore a 600 euro. L'80% del totale, 320 milioni, viene ripartito tra le amministrazioni in base alla popolazione, mentre il 20%, 80 milioni, viene distribuito in base alla differenza tra il reddito pro capite e il reddito medio nazionale.
I Comuni possono distribuire i 400 milioni stanziati dal governo per l'acquisto di buoni spesa - prevede l'ordinanza - utilizzabili per l'acquisto di generi alimentari o per comprare e distribuire direttamente generi alimentari e prodotti di prima necessità. Nel testo non viene specificato l'importo dei buoni spesa. L'ufficio dei servizi sociali di ciascun Comune individua la platea dei beneficiari: viene data priorità a chi non sia già destinatario di altro sostegno pubblico (come il reddito di cittadinanza). Mentre per l'acquisto e la distribuzione dei beni ci si può avvalere di enti del terzo settore. O Comuni possono anche destinare all'acquisto di generi alimentari i fondi derivanti da eventuali donazioni, che possono confluire su conti correnti bancari appositamente aperti.
''L'emergenza alimentare e' un tema serissimo, per questo dico che alla drammaticita' del tema deve corrispondere la serieta' delle misure'. Il ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova torna a chiedere una 'regia nazionale', un coordinamento centralizzato 'perche' non tutto si puo' scaricare sulle spalle dei Comuni e puo' essere affrontato e risolto con i soli buoni pasto. Non dobbiamo -dice- perdere tempo in sindromi da annuncite'.
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