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Marco Lodoli, sulla scuola niente ricette, speriamo virus muoia

Marco Lodoli, sulla scuola niente ricette, speriamo virus muoia

Scrittore-preside, dad è deprimente ma regole bizantine pure

ROMA, 27 giugno 2020, 10:05

di Alessandra Magliaro

ANSACheck

MARCO LODOLI - RIPRODUZIONE RISERVATA

MARCO LODOLI - RIPRODUZIONE RISERVATA
MARCO LODOLI - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Dalla padella alla brace": un uomo di cultura e di scuola navigato come Marco Lodoli, scrittore, sceneggiatore, oltre che preside, ne ha già viste tante di riforme, proteste scolastiche e annunci salvifici ma forse proprio per questo è realista. "Non c'è una ricetta buona e sicura per la scuola con quello che è capitato con la pandemia, si può solo cercare di fare del proprio meglio e soprattutto sperare che il virus perda potenza altrimenti c'è poco da stare a distanza di 'rime buccali' come con bizantinismi eccelsi chiamano lo spazio tra le bocche", dice in un'intervista all'ANSA 'a caldo' dopo che il Governo ha annunciato l'approvazione delle linee guida e la ripresa delle lezioni in presenza dal 14 settembre.
    Lodoli sostiene che la dad, ossia la didattica a distanza "dopo l'iniziale euforia è stata per me una esperienza deprimente, con studenti in pigiama che non sapevi neppure se ci fossero veramente ad ascoltarti" e che dunque tornare in aula "è senza dubbio una priorità assoluta, ma da qui a tornare in sicurezza temo che ci sia grande differenza. I ragazzi, che si sono comportati benissimo in questo periodo, sono per definizione energia, esistono per così dire per mescolarsi e il virus, se a settembre ci sarà ancora, mi sembra davvero difficile che non si insinui". Lodoli ripete che non ci sono soluzioni davvero efficaci: "sì va bene il distanziamento, si va bene la mascherina ma gli spazi scolastici sono quelli che sono come tutti i professori e il personale ben sanno. Va bene andare anche il sabato, fare i turni per la ricreazione, fare lezione all'aperto ma la scuola per definizione è un mondo circolante, impossibile non essere a contatto e non vorrei aggiungere anche competenze di polizia e sanitarie a quelle che già abbiamo. La scuola esiste per stare insieme, non è un mondo astratto, ecco perché penso che al di là delle buone volontà e delle linee guida dobbiamo sperare che la malattia regredisca, al momento invoco prudenza perché la situazione con nuovi focolai mi sembra fluida".
   

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