Il figlio quindicenne della giornalista Selvaggia Lucarelli è stato identificato dalla polizia dopo aver contestato Matteo Salvini questa mattina a Milano. La scena è avvenuta all'esterno del centro commerciale Portello di Milano, dove il leader della Lega era passato per incontrare cittadini e militanti al gazebo allestito dal partito per il tesseramento. "Volevo ringraziarla per il suo governo omofobo e razzista" le parole rivolte dal ragazzo al leader leghista - che in quel momento, dopo aver tenuto un breve comizio, stava scattando dei selfie con i sostenitori - prima di essere allontanato e poi identificato da due agenti in borghese.
L'identificazione si è svolta sotto gli occhi della madre e del compagno di lei. Poco prima la stessa Lucarelli era stata a sua volta contestata da alcuni militanti per aver chiesto a Salvini perché non indossava la mascherina. Domanda a cui il leghista aveva replicato: "La tolgo per parlare con i giornalisti, la rimetto appena finisco".
"Mio figlio ha detto la sua, non c'è nulla di lesivo della sua reputazione nel fare il suo nome, anzi... Certo sono stupita che un ragazzino di 15 anni che esprime la sua opinione in modo civile e pacifico, e nei limiti del confronto democratico, venga identificato da due poliziotti in borghese come un delinquente". Lo ha detto all'ANSA Selvaggia Lucarelli, commentando quanto avvenuto questa mattina al gazebo della Lega allestito all'esterno del centro commerciale Portello di Milano, dove il figlio quindicenne della giornalista è stato identificato dopo aver dato del "razzista" e dell'"omofobo" a Salvini che si trovava lì per un comizio.
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