"Il Governo si è dimenticato di questo settore, ma abbiamo detto al ministro Patuanelli che se da parte sua ci sarà un impegno serio per aiutare economicamente tutte quelle discoteche che non hanno più riaperto dal 23 febbraio, siamo disposti a ritirare il ricorso al Tar". Lo ha detto all'ANSA il presidente del Silb Filp, Maurizio Pasca. "Stiamo parlando della stragrande maggioranza dei locali - ha aggiunto Pasca - mentre il tavolo riguardava solo i danni e le perdite d'incasso subite da chi ha riaperto dopo il 13 giugno e ora è stato costretto a richiudere, ovvero il 20% delle discoteche".
Intanto è saltato l'incontro di oggi tra il Silb Filp, l'associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo, e il ministro dello Sviluppo economico sulla questione discoteche, ha spiegato all'ANSA Pasca. "Ci siamo riuniti in videoconferenza e il ministro ci ha detto che il tavolo riprenderà dopo che il Tar del Lazio avrà deciso sul nostro ricorso. All'incontro era presente anche Stefano Bonaccini, in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni.
Ma dalla Toscana alzano il tiro: "Dopo il ricorso al Tar siamo pronti a procedere con una class action", rende noto Alessandro Trolese, presidente regionale della Toscana di Silb Fipe Confcommercio, l'associazione delle imprese di intrattenimento. "Dobbiamo tutelare gli imprenditori ma anche tutti i loro lavoratori, diretti ed indiretti - spiega Trolese - non ci è piaciuto come il Governo ha trattato il nostro settore, qualcuno deve pagare i danni di quello che ha fatto". L'azione collettiva dell'intera categoria promossa dal Silb avrà l'obiettivo di recuperare gli incassi perduti, in base anche ai bilanci delle aziende, ma anche rimborsi sugli affitti e garanzie economiche a tutela dei lavoratori. "Prima ci hanno fatto chiudere, poi riaprire in estremo ritardo e adesso siamo tornati di nuovo alla chiusura senza un minimo preavviso - conclude il presidente toscano del Silb - se noi siamo davvero il problema mi viene da pensare che abbiano sbagliato tutto e allora è giusto che chi ha sbagliato paghi per i danni che ha fatto"
Dopo la stretta decisa dal Governo su ballo e movida, il Viminale ha scritto ai prefetti per invitarli ad organizzare i servizi sul territorio alla luce delle nuove prescrizioni.
Sul fronte contagi, dati in calo in 24 ore ma con un ridotto numero di tamponi, mentre aumentano i ricoverati e le terapie intensive. Per quanto riguarda la scuola arriva l'sos dei presidi: 'Se ci sarà un caso positivo bisognerà valutare la chiusura dell'istituto solo di concerto con l'autorità sanitaria, cioè la Asl'.
Il Silb Fipe, associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo, aveva deciso di presentare un ricorso immediato al Tar del Lazio per la riapertura immediata delle aziende, aveva anticipato all'ANSA Maurizio Pasca, presidente del Silb Filp.
Dopo l'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza sullo stop al ballo e l'obbligo di mascherine dalle 18 alle 6 nei luoghi della movida, il capo di Gabinetto del Viminale, Bruno Frattasi ha inviato una circolare ai prefetti per invitarli a convocare i Comitati provinciali dell'ordine e della sicurezza in modo da organizzare i servizi di vigilanza sul territorio per far rispettare le nuove prescrizioni.
Nuova ordinanza:
— Roberto Speranza (@robersperanza) August 16, 2020
1. Sospensione delle attività del ballo, all’aperto e al chiuso, che abbiano luogo in discoteche e in ogni altro spazio aperto al pubblico.
2. Obbligo di mascherina anche all’aperto dalle 18 alle 6 nei luoghi dove c’è rischio di assembramento.
Avanti con prudenza