E' braccio di ferro, nella maggioranza, sulla riforma costituzionale che consentirebbe ai diciottenni di votare per eleggere i senatori. L'esame comincerà mercoledì 9 mattina al Senato nonostante le voci di un rinvio a dopo le Regionali del 20 e 21 settembre. Ma non mancano le divisioni, in particolare tra il Movimento 5 stelle e Italia viva. Il provvedimento, approvato in prima lettura alla Camera, modificherebbe l'articolo 58 della Costituzione che attualmente prevede che gli elettori del Senato devono avere almeno 25 anni e si possa essere eletti dai 40 anni in su. A inizio aula Lega e Forza Italia avevano chiesto il rinvio dell'esame, posticipandolo al 23 settembre e cioè dopo il referendum sul taglio del numero dei parlamentari, in programma il 20 e 21 settembre. Messa ai voti, la proposta è stata bocciata. "Ci sembra più corretto aspettare l'esito del referendum, prima di affrontare un altro passaggio altrettanto importante su questo tema", ha spiegato il capogruppo leghista Massimiliano Romeo. A fargli eco il vicepresidente vicario di Forza Italia Lucio Malan: "Siamo favorevoli al rinvio perché questo disegno di legge non deve essere uno spot elettorale per qualcuno. Incide sulla Costituzione e quindi merita rispetto a adeguata discussione". Il governo pone la fiducia alla Camera sul decreto legge Semplificazioni. Di Maio, 'il fatto che il Pd si sia espresso per il sì al referendum' sul taglio dei parlamentari 'rafforza l'alleanza di governo'.
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