Tempi lunghi,come da procedura, quelli per l'eventuale estradizione di Cecilia Marogna, la manager che compare nell'indagine vaticana sull'ex numero 2 della Segreteria di Stato, il cardinale Angelo Becciu, e arrestata ieri a Milano.
Come è stato riferito, entro 48 ore dall'arrivo degli atti sull'arresto (carte che arriveranno nelle prossime ore) la quinta sezione penale della Corte d'Appello milanese dovrà decidere per prima cosa su convalida dell'arresto e eventuale misura cautelare. Poi scatterà il procedimento sull'estradizione, con decisione sempre della Corte d'appello, ma con tempi di settimane, dato che la difesa potrà semmai ricorrere in Cassazione. E' la prima volta che i giudici milanesi devono decidere su un'estradizione verso il Vaticano.
Marogna è stata arrestata dalla Guardia di Finanza su mandato di cattura internazionale emesso dal Vaticano. Il mandato d'arresto è stato eseguito a Milano tramite Interpol dalla locali Fiamme Gialle. L'accusa nei confronti di Marogna è peculato per distrazione di beni. Nel mirino degli inquirenti vaticani sarebbero finiti bonifici per un totale di 500 mila euro che la donna avrebbe ricevuto dalla Santa Sede per operazioni segrete umanitarie in Asia e Africa, e che, quasi per la metà, sarebbero stati utilizzati per l'acquisto di borsette, cosmetici e altri beni di lusso. Tra l'altro, 12mila euro sarebbero stati spesi da Poltrona Frau, 2.200 da Prada, 1.400 da Tod's, 8 mila da Chanel.
La 39/enne manager cagliaritana avrebbe stretto relazioni con la Segreteria di Stato vaticana nel 2016, quando il cardinale Angelo Becciu era Sostituto per gli Affari generali - praticamente il numero tre nella gerarchia vaticana -, accreditandosi come esperta di relazioni diplomatiche e mediatrice nelle crisi internazionali.
In possesso di una lettera firmata da Becciu che la indicava come persona di sua fiducia, quella che la stampa ha già definito la "dama del cardinale" avrebbe beneficiato del denaro in diverse tranche fra il dicembre 2018 e il luglio dello scorso anno sul conto corrente della Logsic, la società slovena, con sede nella capitale Lubiana, di cui risulta amministratrice.
Versamenti tutti con causale "contributo per missione umanitaria". Peraltro, la stessa Logsic si sarebbe rivelata una società fantasma.
Il caso Becciu, emanazione dell'inchiesta sull'acquisto da parte della Segreteria di Stato di un immobile di lusso in Sloane Avenue, a Londra, è esploso con la recente udienza-shock in cui il Papa ha privato il 72/enne presule sardo della carica di prefetto per le cause dei Santi e dei diritti connessi al cardinalato.
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