Lungo Cdm sul Recovery Plan, avanti fra successive sospensioni. E domani si replica, in un clima ancora teso con Iv che - oltre a non firmare una risoluzione di maggioranza sul Mes - minaccia di non votare se venisse inserito nella manovra un emendamento sulla governance del piano: si va verso un decreto ad hoc.
"Abbiamo impedito i pieni poteri a Salvini non per consegnarli nelle mani di Conte, a cui comunque è stata data la più grande libertà di azione mai vista da un premier in democrazia , così come era giusto fare durante la pandemia. Fin qui si è governato con i dpcm, oggi si vuole commissariare anche il Cdm, tra l'altro composto, secondo chi lo guida, dai migliori ministri del mondo, con una struttura e un piano di interventi che non abbiamo nemmeno visto. L'auspicio è che Conte freni e riveda le sue posizioni", lo ha detto il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone a Omnibus. Quanto al voto di mercoledì sulla riforma del Mes, "spero - sostiene il capogruppo Iv al Senato - che il M5S voti si alla riforma del Mes, sarà un voto decisivo quello di mercoledì per confermare lo spirito convintamente europeista del nostro governo. L'appello che faccio poi a Forza Italia è di evitare lo strappo contro l'Europa , proprio loro che sono nel Ppe. C'è un tema di solidarietà tra paesi europei e un tema di governance che non va sottovalutato. Vorrei che sul Mes ci fosse in Parlamento la stessa maggioranza che ha eletto a Bruxelles Ursula Von der Leyen ".
Intanto il Ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, a Radio 24 afferma che sulla condivisione dello schema del Recovery Plan "ci sarà la maggioranza. Il premier non può andare in Europa senza un mandato chiaro di una maggioranza parlamentare. Non si tratta in questo caso dell'utilizzo del Mes, perché su quello deciderà il Parlamento". Sulla task force del Recovery Fund e le ipotesi di crisi per le divisioni nella maggioranza, Provenzano ha aggiunto: "chi si assume questa responsabilità ne trarrà le conseguenze. Ma credo che tutte le forze politiche stiano capendo. Vedremo cosa succederà dopodomani".
"Costruire una struttura parallela di cui il Parlamento non sa nulla è evidente che è un modo per esautorare il Paese dalla progettazione del proprio futuro". E' quanto sottolinea, prima di entrare a Palazzo Chigi, la ministra per le Politiche per la famiglia, esponente di Iv, Elena Bonetti. "Italia Viva entra in questo Consiglio dei ministri con una preoccupazione che è l'Italia, gli italiani che hanno perso il lavoro. Noi ci preoccupiamo di questo e non di moltiplicare poltrone e consulenze. C'è una sanità che ha bisogno di investimenti quindi il Mes va usato", aggiunge.
"209 miliardi non sono un fatto privato. Ho ricevuto alle 2 di stanotte un testo, senza avere il tempo di un approfondimento puntuale. Una pratica inaccettabile e discutibilissima, soprattutto se è in gioco il futuro del Paese. Equivale a chiedere di votare al buio. Italia Viva non lo ritiene possibile". Lo dichiara Teresa Bellanova, capo delegazione di Iv al governo.