"Ottimo! Maggioranza assoluta alla #Camera. Un fatto politico molto importante. Ora avanti per il bene dell'Italia!". Lo scrive in un tweet il segretario Pd Nicola Zingaretti.
"321 voti alla Camera sono cinque voti in più del quorum, è una maggioranza risicata". Lo dice Matteo Renzi a Tg2 Post. "Tra due mesi saranno punto e a capo" aggiunge il leader di Iv
Conclusa la replica del premier Giuseppe Conte, sono cominciate le dichiarazioni di voto in vista della fiducia al governo previsto alla Camera.
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"Avvocato Conte, stamattina mi sono vergognata per lei e non solo per quell''Aiutateci' che tradiva la sua disperazione ma per il mercimonio inscenato in quest'aula nel tentativo di dare una profondità a quella supplica". Così Giorgia Meloni, deputata e presidente di Fratelli d'Italia nella dichiarazione di voto sulla fiducia al governo Conte.
"Presidente Conte, siete sicuri che il presidente della Repubblica vi consentirà di governare in assenza di una maggioranza assoluta? Dopo che nel 2018 si e' rifiutato di dare l'incarico al centrodestra perché non c'era la certezza sui numeri. Pensate che le regole della democrazia valgono solo per il centrodestra? Le regole valgono per tutti", ha detto Meloni.
"C'è stata una chiusura del presidente Conte. Abbiamo ribadito che per noi il tema importante è come possiamo dare una mano agli italiani e un governo che funziona meglio. Mi sarei aspettata qualche parola diversa da Conte sui temi da noi posti, a partire dalle risorse del Mes". Lo ha detto Maria Elena Boschi di Iv al Tg4.
"Voterò a favore risoluzione solo per rispetto degli effetti della pandemia". L'ha detto Andrea Colletti, deputato del M5s intervenuto in Aula a titolo personale. E ha aggiunto: "In pochi tra i ministri si salvano nel governo: uno è lei, un altro è il ministro Di Maio e pochi altri ancora, ma la mancanza di qualità del resto della squadra va a detrimento di tutto. Sul Recovery la parte sulla giustizia si può cestinare perché ha idee vecchie, trite e ritrite che hanno già fallito. Così come questo governo fallirà in pochi mesi perché la crisi non è colpa di Renzi. Tuttavia voterò a favore".
"Noi siamo profondamente europeisti, autenticamente liberali e ci onoriamo in alcuni di noi di una cultura socialista ma per tutte queste ragioni siamo alternativi alle forze che compongono la sua maggioranza. Un socialista non può stare con Bonafede che ha abolito la prescrizione ed un autentico liberale non riscontra nella politica economica di questo governo nulla che non sia dirigista, statalista e volto a vessare i citadini". Lo dice nell'Aula della Camera Maria Stella Gelmini di Fi in dichiarazione di voto sulla fiducia sulle comunicazioni del presidente del Consiglio. "Mettere insieme la sua maggioranza è impossibile. Dovevate fare presto e bene. Noi non facciamo il tifo per lo sfascio, facciamo il tifo per l'Italia anche se siete voi a governare. Ma come farete mano con questa maggioranza frastagliata a mettere mano alla riforma elettorale?", conclude
"La nostra non è stata una crisi sui posti, ma sulle idee. Non abbiamo fatto una crisi sul consenso ma sulle idee. La crisi non è nata oggi, non è dovuta a qualche dichiarazione di Renzi o Rosato e nemmeno per le dimissioni delle nostre ministre. Non c'è stata volontà di costruire una agenda condivisa e lei non si puo' esimersi di assumersi la responsabilità". Lo ha detto in Aula alla Camera Ettore Rosato annunciando l'astensione di Iv sulla fiducia.
"Io sono fiducioso che anche questa volta prevarrà il bene comune del Paese, malgrado una situazione molto difficile. E sono sicuro che questo risultato si potrà raggiungere con un'azione collettiva del Pd", senza "mai derogare all'innovazione" nel governare. Lo avrebbe detto il segretario Pd Nicola Zingaretti in assemblea dei senatori Dem. "Malgrado le condizioni, questo percorso è corretto dal punto di vista istituzionale e forte politicamente, nelle condizioni date", avrebbe aggiunto.
"La strada, strettissima, molto più stretta di quanto si immagini, perché non possiamo in prospettiva accettare di tutto". Lo avrebbe detto il segretario Pd Nicola Zingaretti in assemblea dei senatori Pd. "La strada non può che essere quella di ottenere una fiducia con il massimo del consenso al governo. Oggi il presidente Conte in modo molto importante nel suo intervento ha riproposto il tema del patto di legislatura e quindi non con una visione statica, non 'arriviamo al massimo dei voti possibili e poi si vede'. Conte ha preso su di sé l'esigenza di continuare una stagione di rilancio dell'azione di governo che però avviene con solo con numeri molto angusti, ma all'interno di una compagine che è molto più complessa di quello che ci si immagina". Lo avrebbe detto il segretario Pd.
"Centro democratico, che si avvale di importanti adesioni parlamentari, ha apprezzato l'intervento del presidente del Consiglio e voterà convintamente la fiducia. La figura di Conte è centrale, e la scelta di parlamentare la crisi è stata doverosa". Lo dice nell'Aula della Camera Bruno Tabacci di Cd in dichiarazione di voto sulla fiducia sulle comunicazioni del presidente del Consiglio.
"La segreteria nazionale Udc, che si è riunita nel pomeriggio, alla quale erano presenti tra gli altri il segretario nazionale Lorenzo Cesa e i Senatori Binetti, De Poli, Saccone, ha ribadito la linea del partito: l'Udc sta nel centrodestra e, all'unanimità in Senato, voterà no alla fiducia del Governo". E' quanto si legge in una nota diffusa dall'Ufficio stampa nazionale del partito di via in Lucina.
L'INTERVENTO DEL PREMIER ALLE 12
"Bene Conte. L'appello ad andare avanti per cambiare. Patto di legislatura, apertura al coinvolgimento del Paese, priorità allo sviluppo per creare lavoro, alla difesa della salute, al rafforzamento del protagonismo europeo a cominciare da Next Generation Eu. Non fermiamoci ora. Dobbiamo ricostruire la fiducia. L'Italia ha diritto alla speranza, c'è una prospettiva da perseguire per il futuro". Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti.
"Conte ha detto che deve rimanere al governo per fare le cose che chiedono gli italiani, a partire da una legge elettorale proporzionale. La legge elettorale..... Vabbè, è ufficiale, ormai costui vive su Marte", ha detto il leader della Lega Matteo Salvini.
"Oggi il problema per molte famiglie è la salute con i vaccini che mancano e la scuola con migliaia di ragazzi in classe senza sicurezza e le scadenze fiscali che nessuno ha rimandato, che tutto questo è in secondo piano perchè Mastella e Tabacci cercano senatori di notte è imbarazzante. Io non ci rimarrei mai così al governo. Se Conte non ha i numeri le strade sono due: o le elezioni oppure se Mattarella ritenesse il centrodestra ha progetti e poche cose da fare velocemente per tirare fuori il paese dalla pandemia", afferma il leader della Lega a Rtl 102.5.
"Pieno sostegno al presidente Conte, l'Italia ha bisogno di una guida e di risposte ed è ciò che intendiamo continuare a fare, attraverso un rinnovato patto di governo. Non ci voltiamo indietro, andiamo oltre e torniamo a correre". Lo dichiara il capo politico M5S Vito Crimi.
"Se c'è da creare un governo migliore e non abbiamo nessuna pregiudiziale sui nomi, figuriamoci se mettiamo un veto su di lei che ha governato con la Lega poco prima di questo governo. Ma chiediamo di muoversi, di darci risposte, una visione e una strategia. Se questo c'è, noi ci siamo". L'ha detto Ivan Scalfarotto, deputato di Italia viva e sottosegretario agli Esteri che si è dimesso, intervenendo in Aula dopo le comunicazioni del premier Conte. E ha ribadito: "Se ci sarà la possibilità di dare un governo vero a questo Paese, Iv non mancherà", sottolineando che il Conte bis è stato "un governo dei tempi ordinari, è il suo limite".
Iv va verso la conferma dell'astensione alla Camera ma qualcuno tra i deputati si sarebbe detto tentato dal No alle comunicazioni del premier. E' quanto emerge dalle fila di Iv, dopo il discorso di Giuseppe Conte in Aula. A quanto si apprende, il dibattito sarebbe emerso anche nella chat dei parlamentari renziani ma ad ora sarebbe prevalente - e dovrebbe essere confermata - la linea dell'astensione, mentre nessuno si sarebbe ad ora apertamente smarcato annunciando il Sì. Matteo Renzi sarebbe intervenuto nella chat, scrivendo: "Ragazzi, non reagire alle provocazioni: manteniamoci compatti". Alle 15 è prevista una riunione del gruppo.
"Credo che ricucire lo strappo" con Italia viva sia "difficile, se non impossibile, non per una ripicca: ci troviamo di fronte a una ripresa di una strategia che è stata fermata dalla pandemia, ma Italia Viva era decisa a dare una natura tattica e transitoria a questa alleanza. Appena si è aperta una finestra c'è stata una ripresa di quella strategia". Lo ha detto Andrea Orlando, vicesegretario del Pd, allo speciale del Tg1 dopo le comunicazioni del premier Giuseppe Conte alla Camera. "Oggi Conte ha posto le basi, ha dato una fisionomia politica alla coalizione ed è la prima volta: ha detto è la coalizione degli europeisti. Poi ha riconosciuto l'esigenza di fare dei passi che noi sollecitavamo da molto tempo: un patto di legislatura, una scelta che vada nella direzione di un'accelerazione". Così il vicesegretario Pd Andrea Orlando allo speciale del Tg1. "E' molto importante capire come rispondanno tutte le forze politiche che vogliono concorrere. Sarà interessante come il M5S risponderà alla richiesta di Conte, di essere non più punto di equilibrio ma il riferimento di una coalizione europeista e antisovranista".
"Ci troviamo a smentire, per l'ennesima volta, ricostruzioni fantasiose riportate da alcuni organi di stampa oggi. L'Udc voterà compattamente NO alla fiducia del Governo Conte bis". E' quanto si legge in una nota diffusa dall'Ufficio stampa nazionale dello Scudo crociato, guidato da Lorenzo Cesa.
"Buon lavoro, presidente Conte: poco o tanto che sia il Maie gli offre il suo sostegno". Lo dice nell'Aula della Camera Antonio Tasso del Maie nel dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio. "Dopo la sua esauriente relazione parliamo di una crisi che non ho francamente capito e che non capiscono i nostri partner europei", conclude.
"Noi di Azione e +Europa non voteremo la fiducia al Governo e anche qualora trovasse una maggioranza noi saremo all'opposizione". Lo ha detto Enrico Costa intervenendo in Aula alla Camera sulle comunicazioni del premier, Giuseppe Conte, sulla crisi di Governo.
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