Non si placa lo scontro interno alla maggioranza sui vaccini. Se Matteo Salvini prova a smarcarsi facendo fronte comune con i governatori leghisti e smussando il no all'obbligo vaccinale (che "potrebbe servire solo in via eccezionale per alcune categorie"), Pd e M5s cercano di fargli terra bruciata attorno. Enrico Letta sottolinea il suo sostegno convinto all'allargamento della misura e auto-elegge il Pd a "partito più draghiano di tutti", Luigi Di Maio incalza: "Salvini deve decidere se inseguire la Meloni o il bene del Paese".
Intanto, in vista dell'approdo nell'Aula della Camera la prossima settimana, il governo valuta sempre più concretamente la possibilità di mettere la fiducia sul decreto green pass aggirando i mal di pancia di parte di leghisti e Cinque stelle. Il ministro della pubblica amministrazione, Renato Brunetta, non ha dubbi: il certificato verde andrà esteso "a tutto il mondo del lavoro pubblico e privato in maniera tale che ci sia una sorta di passaporto di sicurezza". L'allargamento del green pass sarà affrontato nella cabina di regia di giovedì prossimo tra il premier Mario Draghi con i capi delegazione dei partiti al governo. "Ne parliamo la settimana entrante - preannuncia Brunetta -, poi dalla cabina di regia si andrà in Cdm con tutte le determinazioni che il consiglio riterrà". Cruciale per qualsiasi scelta sarà anche l'esito dell'incontro tra Confindustria e sindacati che si terrà lunedì. Intanto, nel dibattito sull'opportunità di allargare l'uso del green pass, Forza Italia si è schierata decisamente per il sì, marcando una netta distanza dagli alleati della Lega (con cui dovrebbe federarsi). "Come voterò in caso di fiducia sul decreto green pass? Lo vedrete... - risponde Claudio Borghi, tra i più critici nel partito di via Bellerio - , c'è una discussione in corso. Sarebbe poco leale e corretto anticipare le decisioni".
La Lega - intanto - lancia le sue proposte su piano vaccinale e Green Pass, frutto della videoconferenza tra Matteo Salvini e i presidenti Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana, Maurizio Fugatti, Christian Solinas, Nino Spirlì, Donatella Tesei, Luca Zaia. Al primo punto c'è la promozione della campagna vaccinale, "riconoscendo l'efficacia dell'impegno dei sindaci, delle Regioni, della struttura commissariale e del governo". Si parte dall'assunto che "un incremento delle adesioni può essere ottenuto con informazioni corrette, salvaguardando la libertà ed evitando obblighi o costrizioni, che potrebbero servire solo in via eccezionale per alcune categorie specifiche". Il secondo punto è l'uso del Green Pass "per favorire aperture in sicurezza a partire dai grandi eventi (per esempio, concerti o eventi sportivi), ma senza complicare la vita agli italiani". Quindi, vengono proposti "tamponi gratuiti per alcune categorie, così da permettere agevolmente l'ottenimento del Green Pass (ad esempio per i minori che fanno sport o le persone che non possono vaccinarsi)", la "possibilità di usare tamponi salivari molecolari per ottenere il Green Pass" e infine, "l'estensione dell'utilizzo degli anticorpi monoclonali prescrivibili anche dal medico di medicina generale".
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