Da una parte Marco Bucci, il sindaco uscente che cerca la conferma già al primo turno, dall'altra Ariel Dello Strologo, il candidato del 'campo largo' che tanto piace ad Enrico Letta, che partito con un ampio svantaggio di popolarità punta al ballottaggio. Il voto per le comunali a Genova è riassunto in questa fotografia che ritrae il manager con trascorsi americani prestato alla politica, l'uomo che fa, che urla, un pragmatico e l'avvocato dai modi pacati, presidente della comunità ebraica locale. A giocare la partita ci sono 7 candidati e 19 liste, ma per il ruolo di sindaco la sfida è solo tra Bucci e Dello Strologo. Gli altri sono Mattia Crucioli, senatore ex M5s ora in Alternativa c'è, con la lista Uniti per la Costituzione, Cinzia Ronzitti ex commessa, candidata per il Partito comunista dei lavoratori, Antonella Marras, impiegata, sostenuta da Rifondazione, Pci e Sinistra anticapitalista, l'imprenditore indipendente Carlo Carpi (Carpi sindaco - Insieme per Genova) e il no vax Martino Manzano con la lista Movimento 3V (Vaccini, vogliamo verità).
Ma a Genova, la città di Beppe Grillo che in campagna elettorale non si è mai visto, non sarà solo una sfida amministrativa. I risultati del voto nella città della Lanterna hanno anche un valore politico. Qui si misura la salute del campo progressista, qui il Pd ha rinunciato all'idea del partito autosufficiente ed è il tessitore di una rete che oltre ai 5 Stelle tiene insieme la Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni e i socialisti di Enrico Maraio. Insomma, quello schieramento inclusivo che Letta spera possa vincere le politiche del prossimo anno. Qui ci sono gli occhi puntati sul centrismo portato avanti dal governatore Giovanni Toti con la sua lista e poi ci sono gli innesti nelle liste civiche del sindaco Bucci (ne ha due, Vince Genova e Genova Domani) di esponenti di Italia viva e Azione. Matteo Renzi e Carlo Calenda hanno spiegato la scelta dicendo che non si tratta di una adesione a un progetto politica, ma è l'appoggio al 'sindaco del fare'. Queste liste potrebbero risultare il primo partito all'interno del centrodestra, rilanciando il progetto centrista di Toti e facendo interrogare i partiti strutturati. In queste settimane il clima da derby nello schieramento si è respirato anche se è stato mascherato con la filosofia 'conta vincere al primo turno'.
La sfida tra Bucci e Dello Strologo è anche la sfida tra due visioni di città. Il sindaco uscente, che nel 2017 strappò la città alla sinistra per la prima volta, punta sulle infrastrutture su una mobilità green e una città smart. "Abbiamo rimesso in moto la città dopo 25 anni", afferma. Lui è l'uomo del Ponte ricostruito in tempi record. Ma gli oppositori gli dicono che non ha meriti perché ciò è stato possibile con il decreto Genova del Governo Conte 1.
Dello Strologo dice che Bucci parla solo a una parte della città, sta con quelli che ce la fanno, mentre il disagio è aumentato, non c'è un assessore al sociale e i giovani fuggono dalla città. "La ricchezza va distribuita con tutti", dice.
Bucci replica: "Per farlo prima va creata, loro sono il partito del no". Gli ultimi sondaggi lo davano in vantaggio con possibile vittoria al primo turno. Dello Strologo si sente in recupero e afferma: "Il ballottaggio è quasi una certezza, riprendiamoci la città". Sulla sfida può incidere la scelta di quel 50% che cinque anni fa rimase a casa: un maxi partito che può fare la differenza.
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