IChe fossero Michele Guerra e Pietro Vignali i candidati al ballottaggio per la carica di sindaco del Comune di Parma appariva scontato, ma il risultato numerico delle urne è andato oltre qualsiasi previsione. I due contendenti, uno in rappresentanza del centrosinistra, l'altro del centrodestra senza Fratelli d'Italia, si ritrovano distaccati infatti di oltre venti punti, nessuno sondaggio li aveva segnalati così distanti: 44% Guerra, 22% Vignali, a scrutinio ancora da ultimare. "E' il successo delle larghe intese, delle coalizioni ampie" ha sottolineato parlando di Parma Francesco Boccia, responsabile enti locali del Pd. Nella città emiliana il candidato, assessore alla cultura della giunta Pizzarotti, ha infatti riunito i partiti più importanti del centrosinistra, con anche Italia Viva oltre ad Effetto Parma, il movimento dell'attuale sindaco Federico Pizzarotti nato dopo la sua uscita dal M5S, che invece non si è presentato alle elezioni.
"Un successo - dice Guerra - che dimostra che abbiamo lavorato bene e lo abbiamo fatto con una coalizione ampia che ha trovato il favore dei cittadini". Al momento Guerra si attesta attorno al 44% quando "le più rosee previsioni si fermavano al 40%. I numeri del momento sono ben al di là delle nostre più rosee previsioni". Sul fronte opposto Pietro Vignali, ex sindaco di Parma, che non riesce a godersi fino in fondo la rivincita. La causa, dice, "essere andati divisi. Non ha aiutato, ma intanto andiamo al ballottaggio e cerchiamo di far emergere ancora di più la diversa visione della città che abbiamo". Primo obiettivo "ricomporre lo strappo con Fratelli d'Italia - spiega ancora Vignali - Spero che il 26 giugno gli elettori del centrodestra non possano che votare il sottoscritto. Ma noi ci rivolgeremo soprattutto al partito dell'astensionismo che qui è quasi il primo partito perché cerco la rivincita di una città che è ferma da anni". All'appello di Vignali per ora non risponde Priamo Bocchi, il candidato sindaco di Fratelli d'Italia che si è fermato al 7%. Anzi, Bocchi sottolinea ancora come "la scelta" di Vignali "si è dimostrata sbagliata e noi lo abbiamo sempre sottolineato e per questo abbiamo corso da soli". Ma per il ballottaggio lascia campo libero agli organismi nazionali. "Decideranno loro cosa fare. Per il bene della città". Ma c'è da capire anche cosa farà Dario Costi, candidato civico che ha racimolato circa il 13% dei consensi. Cinque anni fa partecipò alle primarie del centrosinistra per la carica di sindaco ma al momento di alleanze con Guerra non se ne parla. I suoi voti, però, potrebbero essere determinanti per decidere chi sarà il successore di Federico Pizzarotti.
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