Pressing di sindaci su Draghi perchè resti presidente del Consiglio e porti l'Italia al voto solo alla scadenza naturale della primavera 2023. 'Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità', si legge nella lettera firmata dai primi cittadini delle grandi città.
E aumentano di ora in ora i sindaci che sottoscrivono l'appello. Ai primi firmatari, compresi i presidenti di Anci e Ali, si sono aggiunti nel pomeriggio i primi cittadini di grandi città come Napoli o di piccoli centri come Gualdo Tadino.
Ecco il nuovo elenco, destinato inevitabilmente ad essere integrato con nuove adesioni.
Gianluca Galimberti Cremona Stefania Proietti Assisi Gaetano Manfredi Napoli Gianni Nuti Aosta Franco Ianeselli Trento Rinaldo Melucci Taranto Alberto Belelli Carpi Edoardo Gaffeo Rovigo Fabio Bergamaschi Crema Simone Franceschi Vobbia (GE) Mauro Gattinoni Lecco Mauro Calderoni Saluzzo (CN) Elena Gubetti Cerveteri (Roma) Luca Salvetti Livorno Riccardo Varone Monterotondo (Roma) Carlo Marino Caserta Michele Guerra Parma Enzo Lattuca Cesena Andrea Soddu Nuoro Nazzareno Franchellucci Porto Sant'Elpidio (Fermo) Piero Castrataro Isernia Massimiliano Presciutti Gualdo Tadino (PG) Davide Galimberti Varese Maria Rosa Barazza Cappella Maggiore (TV) Katia Tarasconi Piacenza Emilio Del Bono Brescia Damiano Tommasi Verona Valentina Ghio Sestri (GE) Elena Piastra Settimo Torinese (TO) Matteo Lepore Bologna Stefano Minerva Gallipoli (LE) Piero Marrese Montalbano e presidente della Provincia di Matera Luca Menesini Capannori e presidente della Provincia di Lucca Francesco Cacciatore Santo Stefano Quisquina (AG) Luca Vecchi Reggio Emilia Matteo Biffoni Prato
Anche gli industriali si schierano con il premier. Sulla linea "Salvare Draghi, whatever it takes" Il Foglio ha sondato "alcuni pezzi da novanta del così detto partito del pil, tra imprenditori, manager, sindacalisti, associazioni di categoria"
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