Se le cose restano come sono oggi "Mario Draghi mercoledì rassegnerà le sue dimissioni davanti al Parlamento. E tra giovedì e venerdì, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella scioglierà le Camere". Lo dice in interviste su La Stampa e Il Messaggero il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Il partito di Conte "sta ancora cercando di decidere cosa fare - spiega -. Il capogruppo della Camera aveva convocato una riunione contro la volontà del leader, secondo i ministri bisogna dirsi pronti a una nuova fiducia a Draghi. Sono divisi e a rischiare tutto ora sono i cittadini". Il vero tema "è spiegare da dove parte questa instabilità: è innescata da un partito, il partito di Conte che non ha più nulla a che vedere con il Movimento 5Stelle, che il 20 giugno ha ricevuto l'endorsement dall'ambasciatore russo a Roma sulla bozza di risoluzione che indicava la linea italiana sull'Ucraina".
Di Maio non ha certezze che vi sia una regia russa dietro la crisi ma è sicuro che Putin "lavori per destabilizzare l'Italia e l'Europa". Di certo "chi sta provocando la crisi sta regalando il Paese all'estrema destra. In più, sono sicuro che Conte stia compiendo una vendetta politica buttando giù Draghi: ancora non si dà pace per non essere riuscito a restare a palazzo Chigi". il vero obiettivo di Conte "è andare a elezioni per azzerare il gruppo parlamentare e non ricandidare il 99% dei deputati e dei senatori uscenti. Tanto più che alle elezioni andranno malissimo" aggiunge il ministro, che spera arrivi dall'ex premier " un sussulto last minute". Quando "quest' estate e quest' autunno ci ritroveremo con un Paese impossibilitato a risolvere i problemi degli italiani su bollette, inflazione, gas, ci sarà una decisione da prendere: stare con i sovranismi e gli estremismi o scegliere il riformismo".
Per il ministro "dobbiamo guardare, come dice Draghi, alla maggioranza di unità nazionale". Tutto il mondo libero "sta chiedendo di fare andare avanti il governo Draghi. A tifare contro, sono i regimi - aggiunge -. Ho quei comunicati qui davanti: Stati Uniti, Germania, Vaticano, Commissione europea. Mi hanno chiamato associazioni di categoria che stanno comprando pagine di giornali per chiedere a Draghi di ripensarci".
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