"La fiamma nel simbolo di Fratelli d'Italia non ha niente a che fare con il fascismo, ma è il riconoscimento del viaggio fatto dalla destra democratica attraverso la storia della nostra Repubblica. E noi ne siamo orgogliosi". Lo dice la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, in un'intervista rilasciata al settimanale britannico The Spectator, che in copertina riporta una caricatura della politica italiana con il titolo 'Giorgia Meloni è la donna più pericolosa in Europa?'.
Nel lungo colloquio con l'intervistatore Nicholas Farrell - autore della biografia 'Mussolini: A New Life' - Meloni spiega che "quando abbiamo fondato Fratelli d'Italia, lo abbiamo fondato come centro-destra, a testa alta. Quando sono qualcosa, io lo dichiaro. Io non mi nascondo. Se fossi fascista, direi che sono fascista. Non ho mai parlato di fascismo, invece, perché non sono fascista".
"Nel Dna di Fratelli d'Italia non c'è nostalgia per fascismo, razzismo o antisemitismo. C'è invece un rifiuto per tutte le dittature: passate, presenti e future", aggiunge.
Meloni considera sé stessa e il partito da lei guidato più vicino alle posizioni di Roger Scruton, filosofo britannico ed esponente del conservatorismo tradizionalista, che al socialismo rivoluzionario di Mussolini. "Penso che oggi la grande sfida globale, non soltanto in Italia, sia tra coloro che difendono l'identità e coloro che non lo fanno. Questo è quello che Scruton vuole dire quando afferma che se si distrugge qualcosa, non necessariamente si crea qualcosa di nuovo e migliore. Se fossi britannica, probabilmente sarei una Tory. Ma sono italiana", è la chiosa.
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