Il presidente brasiliano e candidato alla rielezione, Jair Bolsonaro, ha affermato che il Paese affronta un'offensiva contro la "libertà" commentando l'operazione ordinata dal Tribunale supremo federale contro un gruppo di imprenditori sospettati di sostenere un colpo di stato nel caso in cui il leader di opposizione ed ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva vincesse le elezioni di ottobre.
Il giudice Alexandre de Moraes, della Corte suprema, ha ordinato alla Polizia federale di perquisire gli uffici e sequestrare i cellulari di otto persone che fanno parte di un gruppo intitolato "Imprenditori e politica" su WhatsApp, dove sarebbe stato espresso il sostegno al colpo di stato.
"Stiamo vedendo che c'è un'escalation contro la libertà, quello di cui ho sempre parlato si è manifestato (ora) contro questi imprenditori, ne conosco molto bene due, si scambiano WhatsApp con me", ha dichiarato ieri Bolsonaro. Già mercoledì il presidente aveva riconosciuto di avere legami con gli imprenditori Luciano Hang e Meyer Joseph Nigri.
"Voglio davvero capire cosa sta succedendo, perché nessuno sa cosa sta succedendo (...) Spero che Moraes presenti le ragioni dell'operazione il più rapidamente possibile", ha detto Bolsonaro. Intanto, il ministro della Giustizia Anderson Torres ha dichiarato che l'operazione ordinata da Moraes rasenta il "totalitarismo".
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