Il residente del Consiglio, Mario Draghi, ha aperto la conferenza stampa sul decreto aiuti ter, da 14 miliardi di euro, con il cordoglio per la tragedia avvenuta nelle Marche, per la quale "Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato d'emergenza con lo stanziamento di 5 milioni per i primi aiuti".
In chiusura della conferenza il premier ha dichiarato la sua indisponibilità a un secondo mandato.
"Voglio prima di tutto esprimere il mio più profondo cordoglio per le vittime delle alluvioni nelle Marche e la vicinanza del governo e mia personale ai familiari delle vittime e a tutti i feriti", ha detto Draghi. "Ho parlato cn Acquaroli, il governo farà tutto ciò che è necessario. Ringrazio la protezione civile e le autorità locali e i sindaci delle zone colpite che sono i protragonisti in prima persona della presenza dello Stato. Ringrazio anche tutti i soccorritori". "Quanto successo oggi (nelle Marche, ndr) dimostra come la lotta al cambiamento climatico sia fondamentale", ha evidenziato il primo ministro.
"Sul fronte della diversificazione energetica abbiamo ora tempi rapidi e certi per il rigassificatore di Piombino che è una cosa essenziale", ha evidenziato Draghi.
LE MISURE
Nel merito del decreto, con i 17 miliardi del dl aiuti bis e i 14 del dl aiuti ter "siamo a quota 31 miliardi che sembra rispondere alla richiesta di scostamento, a meno che non si voglia chiedere uno scostamento ogni mese. Quindi non prevediamo nessuno scostamento di bilancio", ha affermato Draghi in riferimento alla rischiesta del leader della lega Matteo Salvini. "L'andamento dell'economia italiana ci consente di aiutare famiglie e imprese senza fare uno scostamento dei conti pubblici", ha aggiunto il premier.
"Il decreto prevede l'estensione dei crediti di imposta, un rafforzamento ed un ampliamento dei beneficiari. Da oggi centinaia di piccole imprese ne avranno accesso. Prevediamo un contributo sociale di 150 euro per 22 milioni di italiani che guadagno meno di ventimila euro", ha annunciato Draghi. Con i nuovi sostegni del governo previsti "14 miliardi di euro per famiglie e imprese che si aggiungono a quasi 50 nei mesi scorsi, nel complesso un valore superiore a 60 miliardi di euro pari al 3.5% del Pil. Quindi siamo tra i paesi che hanno speso di più in Europa", ha rimarcato Draghi.
"Sostegno all'occupazione, crescita per imprese e famiglie e più deboli: questa è l'agenda sociale del governo che ho avuto l'onore di presiedere", ha poi evidenziato Draghi. "Voglio fare complimenti al ministro Franco, mi auguro che il prossimo governo abbia un ministro come lui". Complimenti anche al ministro dell'istruzione Bianchi per "l'apertura delle scuole in buon ordine".
"Il sistema bancario ha mostrato disponibilità a lavorare insieme per il Paese che significa essere pronti a dare prestiti al tasso dei Btp senza commissioni aggiuntive alle imprese per il pagamento della bolletta: questi prestiti saranno garantiti dallo Stato ma con una garanzia gratuita. Di fatto è una rateizzazione delle bollette", ha dichiarato ancora Draghi.
I FONDI RUSSI AI PARTITI STRANIERI
Rispondendo a una domanda sul dossier Usa relativo ai finanziamenti russi ai partiti stranieri, Draghi ha confermato di aver "avuto una telefonata con Blinken, la cosa più naturale era chiedere cosa sapessero. Lui mi ha confermato l'assenza di forze poliche italiane nella lista di chi ha beneficiato di fondi russi".
"Non dimentichiamo che la democrazia italiana è forte: dobbiamo essere fiduciosi, non avere timore di qualunque voce. E' chiaro che negli ultimi anni la Russia ha effettuato un' opera continua di corruzione in tanti settori in Europa e negli Stati Uniti", ha sottolineato il premier. "La democrazia italiana è forte, non si fa battere dai nemici esterni, dai loro pupazzi prezzolati. Dobbiamo essere fiduciosi nella nostra democrazia, non bisogna avere timore di qualunque voce", ha ribadito.
L'UCRAINA
In merito alle sanzioni alla russia per la guerra in Ucraina, "le sanzioni funzionano. Bisogna capire questo, altrimenti non si capirebbero certi comportamenti recenti del presidente Putin e bisogna continuare su quel fronte. E continuare sul fronte di sostegno all'Ucraina per la guerra di liberazione da chi ha invaso il paese. Questa è stata la linea del mio governo. All'interno del centrodestra ci sono tanti punti di vista. Quello di Salvini prevale? Non lo posso dire questo. E' una visione (quella di Salvini ndr) che il governo attuale non condivide", ha affermato Draghi.
L'UNGHERIA
Passando all'Ungheria, contro cui si è espresso ieri l'Europarlamento, e ai rapporti tra Viktor Orban e il centrodestra italiano, "noi abbiamo una certa visione dell'Europa, difendiamo lo stato di diritto, siamo alleati alla Germania e alla Francia. Cosa farà il prossimo governo non lo so. Ma mi chiedo, uno come se li sceglie i partner? Certo, c'è una comunanza ideologica ma anche credo sulla base dell'interesse degli italiani. Chi sono questi partner? Chi conta di più? Datevi le risposte voi", ha detto Draghi.
LA DELEGA FISCALE
Il premier ha anche affrontato il tema della delega fiscale, sottolineando che il governo è stato leale, ma una forza politica no. "C'era un accordo con tutte le forze politiche, cioè che la delega fiscale sarebbe stata votata il 7 settembre. Il governo si è impegnato a non scrivere i decreti delegati fino alla data delle elezioni. Il governo ha mantenuto la sua parola. Tutte le forze politiche, tranne una che non ha mantenuto la sua parola e non l'ha votata". Così Draghi rispondendo a una domanda sulla delega fiscale. "La prima riflessione da fare è quindi che noi abbiamo cercato di fare il possibile. Non mantenere la parola data non è il metodo di questo governo, c'è una grossa differenza tra chi la mantiene e chi no.E non potete dire che la pensate come noi".
"Ho parlato con la presidente Casellati, mi ha detto che proverà a convocare la capogruppo la prossima settimana per vedere se si può calendarizzare la delega fiscale in Senato. Quindi ancora un filo di speranza c'è", ha proseguito. "Se non si trovasse un accordo, si va in Aula se la capigruppo è d'accordo, e si vota la calendarizzazione della delega fiscale".
LA SITUAZIONE ECONOMICA
Parlando della crescita economica italiana, "le previsioni dicevano 3% oggi siamo al 3,4 o 3,5%. L'anno scorso siamo andati al 6,5%. L'anno prossimo prevedono una mezza recessione, chiaramente c'è un rallentamento ancora non ci sono sintomi di una recessione", ha detto Draghi.
Il ministro dell'Economia Daniele Franco è quindi entrato nel dettaglio del provvedimento. Oggi "stanziamo 14 miliardi nel complesso", che sommati a quelli dei mesi scorsi diventano 66. "Per l'energia abbiamo dedicato 33 miliardi, con i dieci di oggi diventano 43. L'indebitamento resta al 5,6%, indicato nella Nadef e nel Def", ha affermato Franco. Le coperture del decreto derivano dalle maggiori entrate, dalla razionalizzazione delle poste di bilancio e dal meccanismo di compensazione applicato alle fonti rinnovabili. "È fondamentale continuare a sostenere" il settore produttivo, c'è "incertezza a livello internazionale, ma è importante che la politica di bilancio continui a sostenere il settore produttivo. Se vi sarà un tasso adeguato di crescita, penso che la politica economica possa restare positiva, di sostegno alla crescita", anche il prossimo anno, ha dichiarato Franco.
"Abbiamo chiuso la prima parte dell'anno meglio delle attese" e "sul terzo trimestre, anche se ci sono evidenti segnali di rallentamento sul lato dell'industria, i servizi mostrano segnali positivi, vedremo come si chiuderà ma il terzo trimestre non è di recessione", ha detto ancora Franco. E' chiaro - ha aggiunto - che siamo legati all'andamento dell'economia europea e mondiale, se vanno in recessione noi seguiremo".
L'ENERGIA
"Il 30 settembre possiamo avere ottime chance" che il Consiglio Ue straordinario sull'energia approvi un 'price cap', e la "tendenza" è a un provvedimento generalizzato sul gas focalizzato sulle forniture via gasdotto. lo ha detto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani aggiungendo che i partner Ue "inizialmente prima non volevano sentir parlare di un price cap, poi anche a loro arrivano le bollette".
"Gli stoccaggi di gas sono all' 86,7, l'obiettivo era 90 a fine ottobre, siamo in anticipo. Oggi ho firmato una lettera a Snam di andare oltre, se riuscissimo ad arrivare a 92-93 avremmo maggior flessibilità nei momenti di massimo assorbimento invernale", ha affermato Cingolani, smentendo l'esistenza di razionamenti. Il fatto che alcune imprese possano non acquistare energia ai prezzi attuali non equivale ad un razionamento di fatto. Il che una cosa è il livello del prezzo e "una cosa è la quantità, ancora adesso l'offerta è superiore alla domanda sulle piattaforme, è molto importante". Cingolani si è soffermato anche sullo slittamento - da gennaio ad aprile 2023 - dei tempi per il rigassificatore di Piombino: "a luglio era stato indicato l'inizio del 2023, si sono persi un paio di mesi per i motivi che sapete", ma "non mi sembra un problema estremamente preoccupante".
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