Il leader di Azione, Carlo Calenda, chiede che lo Stato italiano "pretenda" dal Vaticano la verità sul caso di Emanuela Orlandi, la quindicenne figlia di un dipendente della Santa Sede misteriosamente scomparsa a Roma il 22 giugno del 1983.
Calenda scrive sui suoi profili Instagram e Facebook di aver visto il documentario Netflix su Emanuela Orlandi e sottolinea che, anche grazie al lavoro investigativo di giornalisti, "è oramai chiaro che il Vaticano sa perfettamente cosa è accaduto a questa povera ragazza di 15 anni". "E' dovere dello Stato italiano pretendere la verità", aggiunge.
Secondo Calenda, "il grado di protervia e arroganza delle gerarchie vaticane anche davanti a prove documentali che attestano il coinvolgimento della Santa sede è inaccettabile. Siamo uno stato laico, non una comunità di vassalli della chiesa". "Chiederemo al Ministro degli Esteri di attivarsi", conclude il leader di Azione.
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