Il periodo festivo non ha fermato i
lavori di restauro del museo Sursock di Beirut, specializzato in
arte moderna e contemporanea, gravemente danneggiato dalle
esplosioni avvenute nel porto della città libanese il 4 agosto
2020. L'Unesco informa che il team di restauratori lavora senza
sosta per garantire la riapertura del museo prevista per il
prossimo mese di marzo.
"Restauro reso possibile - spiega l'Unesco - grazie al
sostegno e ai finanziamenti della Cooperazione italiana".
Commentando la notizia su twitter Marina Sereni, che da vice
ministra agli Esteri nel maggio 2021 firmò l'accordo da un
milione di euro per il restauro del museo scrive "Orgogliosi di
aver contribuito a questa importante ricostruzione". Le
esplosioni che il 4 agosto investirono l'intera città, causando
più di duecento morti e settemila feriti, causarono danni enormi
in un raggio di 24 chilometri. In particolare, il museo d'arte
moderna Sursock, al centro della vita culturale di Beirut negli
anni '60 e riaperto nel 2015 a seguito di un costoso restauro,
che sorge ad appena ottocento metri dal porto, ha subito danni
ingenti: le vetrate colorate del magnifico palazzo novecentesco
in stile veneziano che ospita la collezione sono state spazzate
via, parti del soffitto sono crollate, mentre le porte, di
metallo, in legno, e anche quelle tagliafuoco, sono state
divelte e scaraventate in tutto l'edificio. Quaranta delle 130
opere in mostra sono state danneggiate più o meno gravemente. In
particolare il ritratto di Nicolas Sursock, il collezionista
d'arte a cui è intitolato il museo, dipinto da Kees van Dongen
nel 1930, considerato una delle opere d'arte più pregiate della
collezione, è stato gravemente lacerato.
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