L'Aula del Senato approva la risoluzione di maggioranza depositata dopo la relazione del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, con 95 voti favorevoli, 55 contrari e 7 astenuti. Approvata anche la risoluzione depositata da Az-Iv con 100 voti favorevoli, 54 contrari e 4 astenuti.
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha espresso gioia per l'arresto di Matteo Messina Denaro, "un'operazione il cui merito è equamente diviso tra magistratura e forze dell'ordine, tra questo e i governi precedenti", ha detto parlando al Senato, illustrando la relazione sullo stato della giustizia. "Non sarà mai abbastanza ribadito che non vi saranno riforme che toccheranno le intercettazioni su mafia e terrorismo", sottolinea il ministro.
"Il nostro fermo proposito - ha detto Nordio - è di attuare nel modo più rapido ed efficace il garantismo del diritto penale. Realizzeremo la tutela della presunzione di innocenza della persona,assicurandone la dignità e l'onore durante le indagini e il processo. E parallelamente assicureremo la certezza della pena. Una pena che non coinciderà sempre e solo con il carcere, ma che sarà comunque afflittiva, certa, rapida, proporzionata, e orientata al recupero del condannato, secondo il nostro dettato costituzionale".
I suicidi nelle carceri costituiscono un "fardello di dolore. Stiamo lavorando per ridurre questo fenomeno comune nel mondo ma che in Italia ha assunto toni di estremo allarme", ha spiegato Nordio. Tra le linee di intervento Nordio ha indicato "l'aumento dei posti disponibili e la riduzione del sovraffollamento delle carceri" e il "massimo impulso" che si intende dare "all' implementazione degli spazi" per le attività di trattamento nei confronti dei detenuti, con l'occhio rivolto soprattutto al lavoro, che in carcere è uno "strumento fondamentale per rieducazione del detenuto". "Stiamo attuando un progetto per assicurare il lavoro a chi esce dal carcere attraverso defiscalizzazione delle retribuzioni a chi ottiene il lavoro una volta espiata la pena", ha aggiunto il ministro, evidenziando che le "statistiche dimostrano che quando una persona ha lavorato in carcere e fuori trova lavoro dignitoso la recidiva è destinata a scomparire".
E' "imminente" la "profonda revisione di quei reati che intimoriscono gli amministratori senza tutelare i cittadini, rallentando o impedendo quella collaborazione tra gli uni e gli altri, con effetti perniciosi per la certezza dei rapporti giuridici e più in generale sullo sviluppo del Paese": così Nordio, inserendo l'intervento su alcuni dei reati contro la pubblica amministrazione tra quelli che avranno un effetto sull'economia e sugli investimenti. Oggi ha ribadito il ministro le criticità della giustizia costano 2 punti di pil e gli investitori stranieri esitano a operare in Italia perchè "manca la certezza del diritto e per la riscossione di un credito occorrono tempi 5 volte superiori alla media europea".
"Andremo avanti sino in fondo, non vacilleremo e non esiteremo. La rivoluzione copernicana sull'abuso delle intercettazioni è un punto fermo del nostro programma", ha detto poi il ministro in una breve replica al Senato. "L'articolo 15 della Costituzione dice che la libertà delle conversazioni è sacra e involabile e può essere limitata eccezionalmente dall'autorità giudiziaria . E' un eccezione, non una regola", ha sottolineato Nordio, che ha poi indicato come abuso delle intercettazioni "far finire sui giornali, magari manipolate e selezionate, conversazioni di persone totalmente estranee alle indagini".
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