Il Papa saluta il Sud Sudan e afferma di volere lasciare due parole: speranza e pace. Il Papa ha affidato alla Madonna "la causa della pace in Sud Sudan e nell'intero continente africano. Alla Madonna affidiamo anche la pace nel mondo, in particolare i numerosi Paesi che si trovano in guerra, come la martoriata Ucraina". Francesco ha concluso: "Torniamo tutti e tre - ha detto riferendosi all'arcivescovo di Canterbury e al moderatore della Chiesa di Scozia - portandovi ancora di più nel cuore. Lo ripeto: siete nel mio cuore, siete nei nostri cuori, siete nei cuori dei cristiani di tutto il mondo! Non perdete mai la speranza. E non si perda l'occasione di costruire la pace. La speranza e la pace dimorino in voi, la speranza e la pace dimorino in Sud Sudan".
"Speranza è la parola che vorrei lasciare a ciascuno di voi, come un dono da condividere, come un seme che porti frutto. Come ci ricorda la figura di santa Giuseppina - ha detto all'Angelus riferendosi alla santa africana Giuseppina Bakhita -, la speranza, qui specialmente, è nel segno della donna e vorrei ringraziare e benedire in modo speciale tutte le donne del Paese". Alla celebrazione hanno partecipato oltre 100mila persone.
Oltre alla speranza "vorrei associare un'altra parola, la parola di questi giorni: pace. Con i miei Fratelli Justin e Iain - ha detto riferendosi all'arcivescovo di Canterbury e al Moderatore della Chiesa di Scozia -, che ringrazio di cuore, siamo venuti qui e continueremo ad accompagnare i vostri passi, noi tre insieme siamo venuti facendo tutto quello che possiamo perché siano passi di pace, passi verso la pace". Il Pontefice ha quindi affidato "il cammino della riconciliazione e della pace" alla Madonna, "la Regina della pace".
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