Lingua italiana obbligatoria per la
fruizione di beni e servizi. Imposizione di trasmettere
qualsiasi comunicazione pubblica in italiano. Obbligo di
utilizzare strumenti di traduzione o interpreti per ogni
manifestazione o conferenza che si svolga sul territorio del
Paese. Divieto di usare sigle o denominazioni straniere per
ruoli in azienda, a meno che non possano essere tradotte. A
scuola e nelle università, corsi in lingua straniera tollerati
solo se giustificati dalla presenza di studenti stranieri.
Questi i punti principali della proposta di legge a prima firma
di Fabio Rampelli, deputato di FdI e vicepresidente della
Camera. "La violazione degli obblighi", si legge nella pdl,
"comporta l'applicazione di una sanzione amministrativa
consistente nel pagamento di una somma da 5.000 a 100.000 euro".
Il testo, composto da 8 articoli e presentato lo scorso 23
dicembre, contiene le "disposizioni per la tutela e la
promozione della lingua italiana". Oltre a vari obblighi
specifici "in un'ottica di salvaguardia nazionale e di difesa
identitaria", la legge istituisce il Comitato per la tutela, la
promozione e la valorizzazione della lingua italiana.
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