L'Antitrust impone a Meta la ripresa delle trattative con Siae per cercare un'intesa sui corrispettivi da corrispondere per l'utilizzo della musica italiana su Facebook e Instagram e ordina pure di ripristinare, "in modo pieno", la disponibilità dei contenuti musicali rimossi ora dai social, "per tutto il periodo necessario alla conclusione delle negoziazioni". Insomma dal Garante della Concorrenza arriva, nella sostanza, l'indicazione a sedersi ad un tavolo per trovare almeno un accordo-ponte che consenta, in vista dell'intesa definitiva, di poter, al più presto, tornare ad ascoltare la musica italiana sui social.
Da Meta arriva una prima apertura.
"A dimostrazione del nostro impegno, invieremo a Siae un'ulteriore richiesta per prorogare il nostro accordo di licenza. Se Siae accetterà, potremo ripristinare la musica sulle nostre piattaforme nel corso delle trattative, garantendo così ad artisti e musicisti la piena tutela del diritto d'autore" dice la società di Menlo Park augurandosi, di poter trattare con Siae, è la stoccata, "come già facciamo con altri titolari di diritti in Italia, come Soundreef". Un riferimento che non sfugge alla Siae che replica piccata sottolineando la sua disponibilità a sedersi al tavolo ma solo alle condizioni poste dall'Antitrust: vale a dire "sulla base delle informazioni necessarie alla adeguata valorizzazione dei contenuti" musicali.
In altre parole solo se Meta si convincerà a mettere sul piatto della trattativa i numeri di traffico necessari a quantificare il valore prodotto dai contenuti. L'altolà del Garante in ogni caso ha prodotto una prima un'accelerazione. Visti gli esiti scarsi ottenuti al tavolo tra le parti convocato al ministero della Cultura lo scorso 6 aprile, l'Authority è infatti tornata a riunirsi per esaminare il caso e ha deliberato di procedere con le misure cautelari previste per un presunto "abuso di dipendenza economica" da parte del gruppo di Mark Zuckerberg.
Anche in questa delibera l'Agcm ha inoltre ribadito che Meta dovrà fornire tutte le "informazioni necessarie" nell'ambito della ripresa delle trattative. Insomma l'Antitrust continua a ritenere necessaria una "disclosure" dei dati di traffico che Meta, invece, non vuole svelare. Tant'è che in un primo momento, al provvedimento del Garante, la società di Menlo Park ha risposto positivamente all'invito a rintavolare la trattativa ma ha confermato di non condividere le misure cautelari adottate dall'Antitrust. E' invece apparso da subito "molto soddisfatto" della decisione dell'Agcm, che ha "accolto in pieno - dice - le nostre ragioni", il presidente della Siae, Salvatore Nastasi. Ora, aggiunge, potrà "tornare al tavolo della trattativa in maniera paritaria, avendo dal colosso Meta tutte le informazioni necessarie per consentirci di ristabilire un equilibrio". Di date per rivedere le parti sedute ad un tavolo, per ora, nessuno parla. Anche se è possibile che debbano farlo a breve, almeno per trattare le condizioni per l'intesa ponte, visto che la licenza è scaduta a fine 2022 e che è dal 16 marzo scorso Meta ha rimosso da Facebook e Instagram il repertorio musicale amministrato da Siae.
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