"Penso che l'Italia non possa considerare la mancata collaborazione dell'Egitto sull'omicidio di Giulio Regeni come un prezzo da pagare sull'altare degli interessi economici". Lo ha detto a Treviso la segretaria del Pd Elly Schlein, in riferimento alla collaborazione del nostro Paese con l'Egitto per le forniture del gas metano. "Ho sentito dire - ha spiegato Schlein, riferendosi a dichiarazioni dell'ad di Eni, Descalzi - che da paesi come l'Egitto 'se dai ricevi'.Voglio chiedere al Governo se tra le cose da 'dare per ricevere' è considerata anche l'impunità dei torturatori e degli assassini di Giulio Regeni".
"Chiedo al Governo se questa è la strada che intende intraprende come strategia energetica per il futuro dell'Italia" ha aggiunto Schlein, che ha citato tra i punti di crisi con la diplomazia del Cairo, oltre a Regeni, "la liberazione di Patrick Zaki, o i diritti calpestati delle donne e degli uomini egiziani incarcerati per il legittimo dissenso". La segretaria del Pd si detta convinta che "passare dalla dipendenza dalle fonti fossili di Putin e della Russia, alla dipendenza dalle fonti fossili di altri regimi, non sia la soluzione per questo paese, che invece ha un grandissimo potenziale non sfruttato sull'energia pulita e rinnovabile, democratica".
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