Il centrosinistra allargato a caccia di uno storico tris, il centrodestra che punta a recuperare un territorio che considera storicamente proprio. A Latina, unico capoluogo di provincia del Lazio che il 14 e il 15 maggio andrà alle urne, la partita si preannuncia agguerrita anche solo guardando la scheda che si troveranno in mano gli elettori: due soli candidati, un bipolarismo di fatto che trasformerà la sfida di domenica e lunedì prossimi in un ballottaggio anticipato per la conquista della seconda città del Lazio (oltre 126 mila abitanti).
In cerca di rivalsa è l'uscente Damiano Coletta, medico, civico del centrosinistra, disarcionato lo scorso settembre dalle dimissioni di massa del Consiglio comunale. E' lui nel 2016 a imporsi clamorosamente col 75% al ballottaggio rompendo una lunga tradizione cittadina di centrodestra. Cinque anni dopo la riconferma, ma con un risultato molto meno netto al ballottaggio, e senza una maggioranza in Consiglio comunale. Nel luglio del '22 il Tar rimanda Latina al voto per irregolarità nelle operazioni elettorali in alcune sezioni. A settembre le urne confermano il risultato e Coletta torna in sella, ma i consiglieri comunali di opposizione pochi giorni dopo si dimettono in blocco facendolo cadere e aprendo la via al commissariamento, per la seconda volta in pochi mesi. Oggi a sostegno del candidato ci sono quattro liste: Latina Bene Comune (la storica civica del sindaco), 'Per Latina 2023', ma soprattutto il Pd e il M5s con Elly Schlein e Giuseppe Conte in campo in prima persona a sostegno di Coletta. "Si è sempre battuto la giustizia sociale, il rispetto della legalità e la trasparenza", l'ha lanciato qualche giorno fa la leader dem. Ponendo anche l'accento sulle alleanze: "Siamo qua a sostenerti, gioiosi di essere insieme alle altre liste che attorno al tuo progetto si sono raccolte, sia le liste civiche che naturalmente il M5s".
Ma anche il centrodestra è a caccia di rivalsa: al medico civico di centrosinistra, la coalizione risponde con un altro 'camice bianco', Matilde Celentano, che a differenza del rivale ha un profilo chiaramente politico: già capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale per molti anni, è sostenuta oltre che dal partito di Giorgia Meloni, anche da Forza Italia, dalla Lega, dai centristi Udc-Dc e dalla sua Civica, che vede come capolista il sottosegretario Vittorio Sgarbi. Il Governo c'è: ministri come Nello Musumeci e Andrea Abodi sono passati negli ultimi giorni dal capoluogo pontino. Celentano, secondo il coordinatore regionale FdI Paolo Trancassini, "saprà vincere questa sfida chiudendo la filiera istituzionale tra Governo, Regione e Comune e aprendo una nuova stagione di rilancio economico".
Chiudere il cerchio istituzionale è appunto l'ambizione del centrodestra, per cui l'esperienza del centrosinistra a Latina (parla sempre Trancassini) è una "brutta parentesi di malgoverno". Le ultime Regionali del 12 e 13 febbraio nel capoluogo videro un loro netto successo: Francesco Rocca ottenne il 67,78% contro il 22,32% del Pd Alessio D'Amato e l'8,75 della pentastellata Donatella Bianchi. Ma ogni elezione, specie le Comunali, è una storia a sè. E Latina negli ultimi anni non ha fatto mancare sorprese.
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