Trentuno comuni per circa 150 mila abitanti al voto per i rinnovi dei comuni in Abruzzo, e tra questi spicca Teramo, capoluogo di provincia e principale laboratorio politico della tornata. Gli scontri più significativi sono concentrati nelle province di Pescara e Teramo, con due centri con 15 mila e altri sotto ai 10 mila abitanti. E' però su Teramo che si puntano le luci dell'attenzione politica grazie al contesto e agli schieramenti in campo: il sindaco uscente Gianguido D'Alberto di centrosinistra cerca la riconferma alla guida di una ampia coalizione con Pd e M5S nella squadra. Un campo largo che è stato benedetto dai vertici dei due partiti che non hanno fatto mancare in questi giorni il sostegno a D'Alberto, che è anche alla guida dell'Anci Abruzzo.
Proprio questo suo ruolo di capo dei comuni abruzzesi è stato rimarcato da Giuseppe Conte in visita domenica scorsa a Teramo, quando ha voluto sottolineare non solo di conoscerlo bene, ma di averlo frequentato e di conseguenza ben apprezzato proprio nei mesi della costruzione del Pnrr: fondi giunti a Teramo che D'Alberto ha usato rafforzando la sua immagine in campagna elettorale. Qui Conte ha spiegato che l'alleanza ha trovato terreno fertile perché c'erano le condizioni politiche sufficienti e necessarie, spesso non ripetibili altrove. E infatti a sostegno di D'Alberto sono arrivati sia la Schlein che Bonaccini, oltre che Bersani, perchè il valore politico di Teramo consente scelte politiche. Teramo infatti è insieme a Silvi l'unico comune con più di 15 mila abitanti della tornata e dove quindi potenzialmente è possibile un ballottaggio.
A Silvi, ultimo lembo della provincia teramana ma di fatto nella grande area urbana pescarese, cerca la riconferma Andrea Scordella, sindaco in quota Lega: ed è infatti qui che Matteo Salvini è giunto per spingere la sua candidatura. Salvini, unico big del centrodestra a venire in Abruzzo, a Teramo è arrivato per incoraggiare Carlo Antonetti, avvocato con un passato di dirigente sportivo, che guida il tentativo del centrodestra teramano di riconquistare la città dopo i 5 anni di D'Alberto.
Nel resto della provincia civici di centrodestra contrapposti a civici di centrosinistra con i 5stelle a supporto nelle varie liste sia ad Alba Adriatica che a Atri, mentre nel pescarese la situazione sembra più mescolata. Qui comuni al voto a Cepagatti, Loreto Aprutino e Pianella, più altri. In questo caso i commentatori segnalano liste più trasversali quasi ovunque, con esponenti dei vari schieramenti spesso su fronti apparentemente opposti in una logica esclusivamente locale. E' così anche a Bussi sul Tirino, comune della più grande discarica di veleni chimici d'Italia al centro di processi e sentenze, dove il sindaco Lagatta di Rifondazione cerca il terzo mandato contro un esponente di estrazione Pd: qui entrambi gli schieramenti puntano forte sulla bonifica.
Ma ad un anno dalle elezioni regionali è chiara nel centrosinistra la valenza politica e progettuale della tornata proprio per costruire uno schieramento ampio che si contrapponga alla Giunta di centrodestra guidata da Marco Marsilio.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA