Da storica roccaforte rossa a città contendibile, da (forse) ultima roccaforte rossa a possibile nuovo scalpo del centrodestra: è la situazione in cui si trova Ancona, unico capoluogo di regione al voto per le amministrative del 14 e 15 maggio. Nelle Marche si vota anche in tre Comuni con più di 15mila abitanti e un manciata di centri minori, ma quello di Ancona non è uno scalpo qualunque: la presidente del Consiglio e leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni scelse la città per lanciare il 23 agosto 2022 la campagna elettorale che l'ha portata alla guida del Paese. Una scelta scaramantica: Meloni sperava di ripetere la vittoria delle regionali del 2020 con Francesco Acquaroli governatore e il lancio del Modello Marche, regione governata dal centrosinistra (nelle sue varie conformazioni dal Caf all'Ulivo, al centrosinistra a guida Pd) da decenni e conquistata poi da Fratelli d'Italia.
Con lo stesso spirito è tornata nel capoluogo marchigiano negli ultimi giorni della campagna elettorale, affiancata dai due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, nel primo evento di piazza in presenza da quando è premier. Un'impresa, quella della conquista di Ancona, che sembrava impossibile fino a 6 mesi fa, lunare nel 2020. Città governata dal centrosinistra da oltre 30 anni, ma con tradizioni ancora più forti: non solo del vecchio Pci, quanto laiche, libertarie, socialiste, anarchiche, repubblicane. Per il centrodestra una prova di forza, con il sogno di fare cappotto: Italia, Marche, Ancona. O per usare una definizione più volte ribadita in questi giorni "completare la filiera istituzionale". Nella città di mare che agli inizi del Novecento aveva accolto sovversivi di ogni tipo, si respira una forte voglia di cambiamento.
Dopo due mandati, la sindaca Pd Valeria Mancinelli ha lanciato la sua erede: Ida Simonella, assessore tecnico uscente al Bilancio, al Porto e al Pnrr. E' su quest'ultimo che scommette Simonella con l'85% dei progetti approvati, un caso nazionale: teatri, impianti sportivi, sociale, digitalizzazione ma anche scuole e asili nido, per i quali ha ricevuto i complimenti dalla segretaria del Pd Elly Schlein. Si tratta di completare "una visione della città - spiega all'ANSA -, un lavoro già cominciato, puntando di più sulla sostenibilità, sul decoro urbano, sulla cura".
Il suo avversario Daniele Silvetti, di Forza Italia, ex consigliere comunale e regionale e attuale presidente del Parco regionale del Conero, si presenta come alfiere del cambiamento e parla di una città "appiattita verso il basso": "dopo 31 anni di governo, - dice all'ANSA Silvetti -, il centrosinistra ha perso forza propulsiva e contatto con il territorio". Il centrodestra si presenta unito e spera di vincere al primo turno. In lizza ci sono altri 4 candidati: Enrico Sparapani, di M5s, Roberto Rubegni Europa Verde, Francesco Rubini, con due civiche di sinistra, e Marco Battino, 22 anni, alla testa di Ripartiamo dai giovani, fatta da under 30.
Il centrosinistra, che può contare su Italia Viva e Azione, ha perso pezzi per strada come i Verdi che corrono da soli perché il Comune ha ribadito il no all'Area Marina Protetta. E un'alleanza con M5s non è stata neanche cercata. Ma poi forse si rimetteranno tutti insieme per il quasi certo ballottaggio.
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