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Allarme mine ed epidemie dopo il crollo della diga

Allarme mine ed epidemie dopo il crollo della diga

L'Onu lancia l'allerta umanitaria, manca anche l'acqua potabile

ROMA, 10 giugno 2023, 20:23

di Anna Lisa Rapanà

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Inondazioni dopo l 'esplosione della diga - RIPRODUZIONE RISERVATA

Inondazioni dopo l 'esplosione della diga - RIPRODUZIONE RISERVATA
Inondazioni dopo l 'esplosione della diga - RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorni dopo il collasso della diga di Kakhovka, sul fiume Dnipro nell'Ucraina sudorientale, da più parti si lanciano appelli e moniti affinchè l'attenzione non vada scemando lasciando un territorio, già provato da quasi un anno e mezzo di conflitto, abbandonato alle conseguenze che si prospettano gravissime, fra enormi danni ambientali e un impatto economico potenzialmente devastante, oltre ad una crisi umanitaria che è già emergenza, secondo l'Onu.

Ed è proprio quella delle Nazioni Unite l'ultima voce a levarsi, solo in ordine di tempo, che in queste ore tuona: la crisi umanitaria dell'Ucraina è "enormemente peggiorata" dopo la rottura della diga di Kakhovka. Sono le parole del capo degli Affari Umanitari dell'Onu, Martin Griffiths, il quale ha ricordato che 700.000 persone hanno bisogno di acqua potabile e che l'inondazione dei terreni agricoli in uno dei più importanti 'granai' del mondo causerà una "cascata di problemi", tra cui la riduzione delle esportazioni di cereali, l'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari a livello globale e la riduzione della disponibilità di cibo per milioni di persone più bisognose.

Finora, ha precisato Griffiths, insieme alle ong ucraine le Nazioni Unite hanno raggiunto 30.000 persone nelle aree allagate sotto il controllo ucraino. L'alto funzionario ha anche dichiarato di aver incontrato l'ambasciatore russo all'Onu per ottenere l'accesso alle aree controllate dai russi al fine di aiutare le persone colpite dalle inondazioni. Intanto le autorità ucraine fanno sapere che le persone soccorse e di fatto salvate dall'inondazione sono circa 2.600.

Le evacuazioni continuano ed è una corsa contro il tempo, perché anche se le acque recedono progressivamente, come hanno confermato nelle scorse ore funzionari ucraini, "Trentacinque insediamenti rimangono allagati sulla riva destra, 3.763 case sono sott'acqua", ha detto Oleksandr Prokudin, capo dell'amministrazione militare di Kherson. Ma la città omonima, nel sud dell'Ucraina, è stata nuovamente bombardata dalle truppe russe anche mentre è in corso l'evacuazione: sono stati attaccati il quartiere di Korabel, e il centro della città, una ragazza di 16 anni e un agente di polizia sono rimasti feriti, riporta Rbc-Ukraine aggiungendo che i colpi di cannone hanno danneggiato dei condomini e in seguito sono scoppiati incendi.

La guerra è ovunque e per definizione colpisce senza preavviso, ma l'episodio della diga di Kakhovka costringe a guardare in faccia anche uno dei rischi più subdoli di alcuni conflitti, quello posto dalle mine. Non si contano in Ucraina, e adesso vengono trascinate dalle acque liberate dalla diga danneggiata, disseminandosi in ogni dove, ponendo rischi e danni per anni a venire.
   

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