"Recuperare i ritardi sul fronte dei cambiamenti climatici che stanno investendo l'Italia". Dopo i giorni catastrofici che hanno colpito il Paese, con violente tempeste al Nord e temperature record al Sud dove ancora imperversano gli incendi, l'imperativo di un piano d'azione si fa sempre più pressante nel governo e non solo. Anche se rispetto ai giorni precedenti la situazione sembra migliorare, le fiamme continuano in Puglia e Sardegna. In 48 ore sono stati una sessantina i soccorsi aerei per lo spegnimento degli incendi mentre negli ultimi giorni i vigili del fuoco hanno effettuato quasi seimila interventi: 3.232 al Sud per i roghi e 2.400 nelle regioni del Nord. Lo stesso presidente della Repubblica è nuovamente intervenuto sulle calamità. "Le terribili immagini" delle catastrofi che hanno colpito varie regioni italiane, "legate alle conseguenze del cambiamento climatico", sono tali che "tante discussioni" sulle loro cause "appaiono sorprendenti. Occorre avere la consapevolezza che siamo in ritardo", avverte Mattarella.
Del resto il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, nella sua informativa urgente alla Camera cita numeri mai visti: "nel Meridione abbiamo registrato ondate di calore di assoluta eccezionalità sia nell'intensità sia nella persistenza, con temperature oltre i 40 gradi e con punte fino ai 46 e i 48, valori superiori ad ogni precedente record storico", ricorda, sottolineando che, "al netto di ogni sciocco negazionismo, bisogna prendere atto che questa nazione fragile e vulnerabile necessita di una cura per essere in condizione di affrontare eventi che sarebbe errato considerare eccezionali". Poi arriva una riflessione: "bisogna capire perché centinaia di milioni che risultano assegnati dal computer alla messa in sicurezza del territorio non siano stati ancora utilizzati.
E perché il fascicolo del fabbricato sia diventato un elemento tabù". Il nuovo piano del governo per far fronte alla tropicalizzazione del Paese potrebbe essere pronto nella prima metà del 2024 e prevede una "rilettura" del territorio con interventi mirati, a partire dalla realizzazione di nuove dighe, fino alla riduzione degli sprechi idrici e la riqualificazione dei corsi d'acqua. Intanto Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia - reduci da giorni di temporali, grandine e vento forte - hanno cominciato a fare la conta dei danni in vista della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale la prossima settimana, quando con ordinanze di protezione civile si provvederà agli interventi, tra cui misure economiche di immediato sostegno e interventi strutturali.
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