La nomina di un procuratore speciale per le indagini su Hunter Biden non placa le critiche dei repubblicani ma non entusiasma certo il presidente e il suo entourage, ormai rassegnati ad una campagna con lo spettro di un processo sempre più probabile per il 'first son'.
L'attorney general Merrick Garland ha annunciato di aver scelto come 'special counsel' Davide Weiss, che già sovrintendeva all'inchiesta e che recentemente aveva chiesto il nuovo status per avere più poteri. Nominato da Donald Trump in Delaware, lo Stato dove Joe Biden è stato senatore per 30 anni, era stato poi mantenuto in carica da quest'ultimo. Hunter, il figlio scapestrato del commander in chief, sembrava aver raggiunto un accordo di patteggiamento (senza carcere) con l'accusa per reati fiscali e il possesso di una pistola acquistata occultando il suo passato da cocainomane.
Dopo il naufragio dell'intesa, che i repubblicani avevano criticato perchè troppo mite, ora rischia la ribalta del processo a Washington o in California, con tutte le possibili ricadute di immagine sul padre e sulla sua campagna. La nomina di un procuratore speciale, secondo Politico, è stata accolta con frustrazione alla Casa Bianca. L'entourage di Biden crede che sia il risultato delle pressioni repubblicane, che avevano evocato una giustizia con 'due pesi e due misure', clemente verso Hunter e severa con Donald Trump. In questo modo Garland ha cercato di allontanare dal dipartimento di giustizia ogni sospetto di favoritismo.
Ma la mossa non ha accontentato neppure il Grand Old Party, che dietro vi legge un tentativo di creare un meccanismo per bloccare le varie inchieste condotte dai repubblicani alla Camera su Hunter e gli affari della famiglia Biden: difficile che uno special counsel possa essere costretto a testimoniare al Congresso mentre svolge le indagini. L'unica cosa certa è che lo spettro dei problemi legali del figlio di Biden saranno una spada di Damocle sulla sua rielezione, aggiungendo un nuovo interrogativo, oltre a quelli dell'avanzata età del presidente e del suo basso gradimento nei sondaggi.
Ora sono tre i procuratori speciali: uno per Donald Trump, Jack Smith, che sovrintende alle inchieste sull'assalto al Capitol e sulle carte segrete a Mar-a-Lago; uno per Joe Biden (per i documenti classificati rinvenuti nel garage di casa e in un suo ex ufficio) e un altro per suo figlio. Saranno presidenziali calde anche sul fronte giudiziario.
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