Per lo psichiatra Paolo Crepet, il presidente Sergio Mattarella ha ragione: "Il crescere dell'amicizia fra le persone è quel che ha caratterizzato il progresso dell'umanità". Ha detto il Capo dello Stato nel suo intervento al Meeting di Rimini. L'amicizia, quindi, "come vocazione, incomprimibile, dell'uomo". "Non so se lo sia anche oggi", aggiunge però lo scrittore. La colpa sarebbe dei social network che hanno trasformato questo "nobile sentimento" in un "prêt-à-porter che non ha alcun senso e sapore". Quando, invece, è "un rammendo lento e meraviglioso che dura tanti anni nella vita". E, infatti, la raccomandazione del presidente Mattarella durante la kermesse di Comunione e Liberazione è rivolta ai giovani. A loro suggerisce di usare i social "sempre con intelligenza". "Impedite che vi catturino, producendo una somma di solitudini - prosegue - Non rinunciate, mai, alle relazioni personali; all'incontro personale; all'affetto dell'amico; all'amore; alla gratuità dell'impegno". Per Crepet le piattaforme sono nate proprio "per fare marketing della solitudine". Secondo lo psichiatra, autore del saggio "Elogio dell'amicizia", è un po' "ingenuo" pensare che il sentimento di cui ha scritto possa trovarsi in rete. E', invece, "un legame meraviglioso" perché "resiste alla distanza nel senso di spazio e tempo".
Relazioni, però, che devono avere rispetto delle diversità, "delle specificità proprie a ciascuna persona". Al Meeting di Rimini, il Capo dello Stato, ha parlato dell'importanza di questo aspetto. "L'aspirazione non può essere quella di immaginare che l'amicizia unisca soltanto coloro che si riconoscono come simili. Al contrario - ha spiegato - Se così fosse, saremmo sulla strada della spinta alla omologazione, all'appiattimento". Lo psichiatra Crepet trova "meravigliose" queste parole. Secondo lui è proprio grazie alla complicità tra persone diverse che "non esisterà mai un'ultima generazione".
"Tra persone simili ci si annoia - sottolinea - mentre tra diversi ci si diverte". E ringrazia il presidente "perché ci ricorda che parte della nostra civiltà si è rafforzata in giro per il mondo senza pregiudizi". Se non ci fosse l'amicizia, sostiene Crepet, il pianeta sarebbe un mondo di monadi, "di persone sole e angosciate". Ma è un sentimento, allo stesso tempo, che oggi non sembrerebbe andare più di moda, "perché è faticoso". Quello che si cerca, secondo lo scrittore, è un sentimento "frettoloso" fatta di selfie ed emoticon. Ma da soli "non si è nulla", le amicizie sono "la nostra speranza". Ed è proprio così che nasce la Costituzione italiana, come sottolinea il Capo dello Stato: "con l'amicizia come risorsa, a cui attingere, per superare insieme le barriere e gli ostacoli; per esprimere la nostra stessa umanità".
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