L'Italia si apra senza paure "all'inclusione" e costruisca una società dove tutti abbiano "pari dignità". Sergio Mattarella torna nella "sua" Castelporziano, la splendida tenuta presidenziale alle porte di Roma, per lanciare un appello ad aprire i cuori verso chi viene percepito diverso ricordando quanto questo possa essere in realtà un valore aggiunto per l'Italia. Il presidente della Repubblica arriva tra gli applausi di circa 2000 persone nei prati della tenuta per la "Festa di Castelporziano", la tradizionale cerimonia che chiude le tantissime iniziative di carattere sociale - in particolare per disabili ed anziani, ma non solo - che dal 2015 caratterizzano l'estate per migliaia di persone e le loro famiglie.
Una iniziativa voluta dallo stesso Mattarella all'inizio del suo primo settennato e che si inquadra nel progetto di apertura al pubblico delle proprietà del Quirinale. Tra esibizioni di ragazzi con disabilità motorie e cognitive, selfie e strette di mano, tanta musica e un clima di grande partecipazione, il capo dello Stato è perfettamente a proprio agio nel sottolineare l'importanza della solidarietà: quello del volontariato è il suo mondo. Un mondo che fa riflettere ben oltre la disabilità in questi tempi di radicalizzazioni e chiusure. "La vita sociale dell'Italia aspira ad essere - e deve essere - sempre di più quella di una vera comunità, composta da persone ciascuna diversa da ogni altra. Tutte con eguale dignità, con talenti differenti, con differenti creatività", sottolinea in un breve discorso. In effetti l'atmosfera di Castelporziano sembra essere così distante dai toni duri del dibattito sull'immigrazione. Ma l'appello di Mattarella è "urbi et orbi" e va ben al di là della polemica politica. Infatti, spiega lui stesso, "a Castelporziano si cerca di fornire un contributo in questa preziosa e necessaria direzione, con una testimonianza di amicizia.
L'amicizia sociale costituisce il clima, l'ambiente in cui può svilupparsi la solidarietà. È un moltiplicatore di solidarietà. Questo è il clima che si registra e si respira qui, oggi, in questo nostro incontro". Non a caso il presidente elenca alcune delle parole d'ordine sulle quali si basa l'idea della manifestazione: "accoglienza, partecipazione, solidarietà. È chiaro quindi che questa è una festa, una vera festa. La festa dell'amicizia e dell'inclusione". Una festa peraltro utilissima e che ha visto solo in questa stagione "ben settecento graditissimi ospiti". Il tutto è reso possibile dal lavoro di associazioni e volontari: la Peter Pan's Band, la Fondazione Pistoletto, le Associazioni Quattrotto e Oltre Tango, la Scuola Apicio Colonna Gatti e il Coro delle Mani Bianche.
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