"Noi abbiamo deciso di non vietare le manifestazioni, non perché siamo lassisti, ma perché riteniamo che il dissenso anche deciso deve avere i suoi spazi. Dissenso deciso non significa violento, non permetteremo la violazione del codice penale. Mi riferisco alla manifestazione di oggi, siamo preoccupati e il fatto che la Cgil si sia sfilata non è un bel segnale". Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano intervenendo all'Assemblea nazionale di Azione.
Rifondazione, in piazza per urlare 'Non in nostro nome'
"Oggi noi di Rifondazione Comunista e Unione Popolare parteciperemo a Roma alla manifestazione indetta dalla comunità palestinese. Di fronte al massacro in corso a Gaza con la complicità dell'Occidente sentiamo il dovere di gridare 'non in nostro nome' come gli ebrei americani che poche ore fa hanno occupato la Grand Station di New York". Lo dichiara in una nota Maurizio Acerbo, segretario nazionale Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea, Coordinamento Unione Popolare.
"Abbiamo condannato immediatamente gli attacchi contro i civili del 7 ottobre e proprio per questo denunciamo il doppiopesismo dei governi dei paesi del blocco occidentale che continuano a sostenere il governo criminale di Netanyahu che è il principale responsabile della spirale di violenza. Saremo in piazza per ribadire la richiesta di cessate il fuoco, il no all'occupazione illegale dei territori palestinesi, al regime di apartheid imposto dallo Stato di Israele, ai crimini di guerra e contro l'umanità che da 75 anni si compiono in quelle terre, nella piena impunità - prosegue -. Saremo in piazza con i palestinesi perché chiediamo una pace fondata sulla giustizia e il rispetto dei diritti a partire dalla attuazione delle tante risoluzioni Onu mai applicate da Israele con la complicità di Usa e Unione Europea. Saremo in piazza perché condanniamo tanto la pavida opposizione parlamentare, incapace di pronunciare parole di esecrazione per i crimini israeliani, quanto la vergognosa condotta di un governo guidato da post fascisti che, si è persino astenuto nella votazione dell'Assemblea generale
Onu sulla richiesta di cessate il fuoco", aggiunge Acerbo.
"Saremo in piazza perché in queste ore si sta consumando nella Striscia di Gaza un vero e proprio massacro di inermi con l'unico intento di terrorizzare un popolo e spingerlo alla fuga per realizzare la pulizia etnica. La pace fra i popoli si potrà realizzare solo quando il nazionalismo espansionista, fondamentalista e suprematista sarà abbandonato lasciando voce e spazio a chi cerca il dialogo e invoca un futuro per i due popoli. Non lasciamo solo il popolo palestinese in queste ore drammatiche. Scendiamo in piazza per la pace e la Palestina", conclude la nota.
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